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ItaliaOggi-Graduatorie, la Moratti riapre i giochi

Il parlamento punta a eliminare il precariato. Graduatorie, la Moratti riapre i giochi Più tempo per i precari che concorrono a un posto fisso nella scuola. Il ministero dell'istruzi...

01/06/2004
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ItaliaOggi

Il parlamento punta a eliminare il precariato.

Graduatorie, la Moratti riapre i giochi

Più tempo per i precari che concorrono a un posto fisso nella scuola. Il ministero dell'istruzione ha riaperto i termini per aggiornare le posizioni in graduatoria permanente, in base alle modifiche approvate dal parlamento in sede di conversione in legge del dl n. 97/2004 sul regolare avvio dell'anno scolastico (che ItaliaOggi pubblica nelle pagine a seguire).
Ci sono infatti servizi inizialmente non previsti e inseriti dalle camere oppure diversamente valutati nella stesura definitiva della legge. I docenti avranno ora tempo fino al 14 giugno per aggiornare la propria posizione.

A riaprire i giochi è stato il ministero dell'istruzione, che ha optato per un'efficacia immediata delle innovazioni introdotte dal parlamento. Ieri, in un incontro con i sindacati, i vertici di viale Trastevere hanno illustrato le novità più importanti e l'iter che l'amministrazione seguirà per assicurare che le nuove graduatorie siano pronte in tempo utile per le prossime assunzioni. Il tutto sarà riassunto in una circolare che proprio oggi dovrebbe essere firmata dal ministro, Letizia Moratti, dopo un nuovo incontro con le sigle sindacali.

L'amministrazione ha tempo fino al 31 luglio per definire le liste da cui si assumerà la metà del contingente, sia a tempo determinato che indeterminato. L'altra metà proverrà dalle graduatorie dei concorsi.

Vista la ristrettezza dei tempi, il dicastero chiederà agli uffici scolastici la revisione prioritaria delle domande dei docenti di 1 e di 2" fascia, che dovrebbero da soli coprire l'intero fabbisogno di insegnanti per le prossime immissioni in ruolo. I cambiamenti sono tali, infatti, da far prevedere una profonda modifica degli attuali posizionamenti.

Il ministero puntualizza che i nuovi punteggi potranno essere fatti valere solo dai candidati già inseriti in terza fascia o che abbiano chiesto l'inserimento quest'anno e per i soli titoli conseguiti entro il 21 maggio scorso, data di scadenza della presentazione delle domanda di inserimento, trasferimento o aggiornamento.

Le novità più importanti riguardano: il servizio prestato nelle scuole situate in comuni di montagna, isole e istituti penitenziari, a cui andrà punteggio doppio; il servizio svolto, in scuola statale o paritaria, su cattedra diversa da quella per la quale si concorre (vale la metà del punteggio ordinario); la laurea in scienze della formazione primaria, a cui andranno 24 punti come per il titolo conseguito presso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario.

Sono invece spariti i sei punti che prima erano attributi ai docenti che avevano svolto il servizio militare.

Novità anche per i docenti che non ce la faranno a essere assunti quest'anno: con un emendato approvato da Montecitorio, e che ha richiesto il ritorno del provvedimento al senato, la legge prevede che il ministero dell'istruzione, di concerto con quelli della funzione pubblica e dell'economia, deliberi, entro il 31 gennaio 2005, 'un piano pluriennale di nomine a tempo indeterminato che, nel corso del prossimo triennio, consenta la copertura dei posti disponibili e vacanti'. Una previsione che dovrebbe risolvere definitivamente il fenomeno del precariato sui posti disponibili in organico, pari a circa 60 mila unità su circa 100 mila supplenze per i soli insegnanti. Altrettanto per gli Ata.

Il ricorso ai precari sarebbe così limitato ai soli casi di assenza, per altro incarico oppure per distacco o malattia, del titolare del posto. 'Con questa legge sono garantiti punteggi certi per tutti, senza più dispute che minano il regolare avvio delle attività didattiche, e inoltre è stato avviato a risoluzione il precariato, disponendo un organico che sarà stabile e dunque più funzionale all'organizzazione delle scuole', commenta Franco Asciutti, presidente della commissione istruzione del senato e relatore del provvedimento.


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