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ItaliaOggi: Gli istituti di formazione tecnica, l'ultimo atto di Fioroni

Pubblicato il decreto che rimette mano ai percorsi. Ma c'è il rischio che sia azzerato

22/04/2008
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ItaliaOggi

È' l'ultimo pezzo della «riforma possibile», quella che il ministro uscente della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, ha tentato di portare avanti in questi due anni scarsi di governo, in larga misura attraverso provvedimenti amministrativi e decreti ministeriali, senza passaggi legislativi. E tocca uno dei settori più cari al centrodestra, su cui il precedente ministro, Letizia Moratti, aveva molto puntato. Si tratta del decreto che rimette mano ai percorsi post scolastici, ridefinisce l'organizzazione del sistema degli Ifts-gli istituti di formazione tecnico-professionale superiore- e traccia le linee guida per la costituzione degli Its, gli istituti tecnici superiori. È il decreto della presidenza del consiglio dei ministri -su proposta di Fioroni d'intesa con il collega del lavoro, Cesare Damiano- pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 86 - Serie generale dell'11/4/2008.
Un provvedimento che, per essere operativo, richiede ulteriori passaggi (dalla stesura dei programmi di studio alla programmazione regionale alla costituzione di apposite fondazioni). E, dunque, la sua sopravvivenza è fortemente legata alle decisioni che il prossimo ministro di viale Trastevere deciderà di assumere in materia.

Anche se per dare nuove linee guida sarà necessario ripassare attraverso la Conferenza stato-regioni. Se non intervenire addirittura con una legge per avviare, come chiedevano ieri gli industriali veneti, proprio nel settore tecnico la prima forma di federalismo scolastico.

Nell'ambito dell'Ifts, il decreto prevede percorsi di durata annuale finalizzati al conseguimento di un diploma di specializzazione tecnica superiore, che continuano a svilupparsi nell'ambito di piani territoriali; gli Its, invece, proporranno percorsi di durata biennale (in alcuni casi si potrebbero avere percorsi triennali) per la formazione di tecnici superiori.

Le aree tecnologiche individuate sono: efficienza energetica; mobilità sostenibile; nuove tecnologie della vita; nuove tecnologie per il made in Italy; tecnologie innovative per i beni e le attività culturali; tecnologie della informazione e della comunicazione. Gli Its per essere operativi necessitano di piani territoriali ad hoc, e avranno la forma giuridica di fondazioni di partecipazione, le cui istituzioni di riferimento sono gli istituti tecnici e professionali che agiscono sullo stesso territorio.

Il decreto detta anche alcune linee guida per favorire la realizzazione dei poli tecnico-professionali, modello di collaborazione tra gli istituti tecnici e professionali, le struttura formative accreditate ed il mondo delle professioni e del lavoro.

Fino a quando non ci saranno i provvedimenti attuativi previsti dall'articolo 13, comma 1, della legge n. 40/2007, le misure per facilitare lo sviluppo dei poli tecnico-professionali avranno carattere esclusivamente sperimentale. Intanto, lo scorso 10 aprile si è riunito il comitato nazionale per gli Ifts, che ha proposto di realizzare, nel mese di giugno, una conferenza nazionale di servizio.

Ma per quell'epoca al dicastero della pubblica istruzione-che diventerà Istruzione, università e ricerca- e del lavoro-che assumere di nuovo i connotati del Welfare- si saranno già insediati i nuovi ministri.


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