ItaliaOggi-Formazione ed esperienza per fare carriera

Formazione ed esperienza per fare carriera

Insegnanti con salari diversificati in base ai crediti e alle professionalità acquisite. È questo il modello messo a punto dalla commissione mista (ministero dell'istruzione/Aran/sindacati) la scorsa settimana e che sarà la base da cui partirà il prossimo contratto biennale per definire una crescita degli stipendi dei docenti non legata in modo esclusivo all'anzianità di servizio, secondo quanto prevede l'articolo 22 del contratto 2003. Resta però il nodo delle risorse: senza finanziamenti aggiuntivi, infatti, non ci saranno aumenti differenziati. 'Il ministero dell'istruzione deve assumere impegni precisi in ordine alle risorse finanziarie necessarie, sia pure nella gradualità, alla realizzazione dell'accordo', precisa il documento finale della commissione.
Lo stesso ministero, guidato da Letizia Moratti, d'intesa con Aran e Cgil, Cisl, Uil e Snals, ritiene che le risorse di cui si parla 'devono essere di natura aggiuntiva a quelle contrattuali ordinarie, ovvero non deve trattarsi di una ridistribuzione dell'esistente o dell'impiego di economie di bilancio previste dalla precedenti Finanziarie'. Un chiaro messaggio al ministero dell'economia a non fare leva sull'autofinanziamento quando si tratta di incentivare l'istruzione.

Tre i percorsi di carriera che saranno posti al tavolo del rinnovo del biennio 2004/2005. Il primo punta a valorizzare l'esperienza e, dunque, il lavoro svolto in classe con i ragazzi, l'impegno di ricerca e di studio, agendo anche sui parametri di crescita legati all'anzianità. Per adeguare le retribuzioni dei docenti italiani ai parametri europei, si ipotizza infatti che il livello stipendiale massimo (35 anni) sia anticipato, secondo la media europea, verso il 25esimo anno.

Il secondo meccanismo è incentrato sul riconoscimento dei crediti formativi e professionali che certificano il possesso di competenze legate alla funzione docente. Il sistema di avallo dei titoli professionali dovrebbe essere affidato alle scuole, per evitare che ci sia un ritorno al certificazionismo.

L'ultimo sistema di carriera è strettamente connesso allo svolgimento dell'attività didattica e alla realizzazione del Pof, con una valutazione del contributo del singolo docente da fare all'interno, ossia della stessa scuola, oppure con l'apporto del sistema nazionale di valutazione. Nella fase transitoria si punta a dare centralità alle scuole, che potrebbero definire criteri autonomi di incentivazione contando su un budget aggiuntivo. 'Il governo deve assicurare le risorse e avviare il negoziato per il rinnovo contrattuale, che è la vera priorità per tutti i lavoratori della scuola', dice Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, che ricorda come proprio per tutelare i salari dalla corrosione dell'inflazione tutto il pubblico impiego abbia scioperato il 21 maggio scorso, chiedendo al governo il rinnovo dei contratti.

'Il documento della commissione individua ipotesi di lavoro da verificare, integrare e modificare a seguito del previsto confronto con i docenti', ha spiegato lo Snals-Confsal di Fedele Ricciato, mentre per l'Anp, l'associazione nazionale dei presidi, si tratta di un documento vago, 'nel quale la carriera non c'è'.

La Cisl scuola, guidata da Francesco Scrima, rivendica 'una politica scolastica diversa, per evitare il rischio presente di una sua dequalificazione'. (