ItaliaOggi: Fioroni non si è arreso a internet
Stampa in 600 mila copie i nuovi programmi e li manda ai prof In arrivo anche un decreto legge sui costi delle supplenze e una circolare sui corsi di recupero.
Sarà che il sito istituzionale del ministero ha ricevuto più di una critica per la sua scarsa navigabilità. Sarà che la scusa «su internet non sono riuscito ad andare, il documento non l'ho visto» è sempre buona e pronta. E ci sarà forse anche una certa diffidenza dell'uomo per le nuove modalità di comunicazione. Tant'è, Beppe Fioroni, ministro della pubblica istruzione, non se l'è sentita di affidare a internet il destino dei nuovi programmi scolastici, che i docenti sono chiamati ad attuare dal prossimo 1° settembre. E ha preferito la vecchia cara carta: secondo quanto risulta a ItaliaOggi, camion di spedizionieri sono in viaggio in queste ore per consegnare agli uffici scolastici provinciali, e poi da questi alle scuole, una valanga di libri. Sono i nuovi programmi, appunto, per la scuola dell'infanzia, le elementari e le medie, stampati in 600 mila copie, su commissione, a seguito di licitazione privata, del dicastero della pubblica istruzione. Un volumetto, circa 60 pagine, per ogni insegnante, anche precario, e dirigente interessato, sia della scuola statale che paritaria, che dovrà essere consegnato entro il 3 settembre. In tempo utile per la riapertura del nuovo anno scolastico e per la conferenza stampa di presentazione del ministro. I nuovi programmi dovranno sostituire, in via sperimentale per i prossimi due anni, le linee morattiane. Stilati dalla commissione di studiosi presieduta da Mauro Ceruti, non dettano più curriculum obbligatori, non indicano più tassativamente agli insegnanti cosa fare. I prof potranno tarare i piani di studio così come riterranno opportuno, tenendo conto del gruppo classe che hanno davanti. Non ci saranno più, però, piani personalizzati, che tante lamentele avevano suscitato tra gli insegnanti per il carico di lavoro aggiuntivo che comportavano. Al termine della sperimentazione, vi sarà una revisione complessiva delle indicazioni. La strada della sperimentazione è stata scelta per vari motivi.
Uno su tutti: avviare una nuova scuola senza troppi traumi e in tempi abbastanza stretti. Anche perché libri tarati sulle indicazioni nazionali di Fioroni non esistono. Gli editori, che della riforma erano stati preavvertiti mesi fa, non hanno fatto comunque in tempo a ritirare i testi morattiani, che alla fine sono stati adottati dai docenti. Forse faranno in tempo a ristampare vecchie copie premorattiane, questo sì, da mettere a disposizione di quanti vorranno avvalersene.
Intanto che le copie dei nuovi programmi vengono consegnate, Fioroni sta aspettando il via libera da parte della Corte dei conti al decreto che indica le novità delle indicazioni e cosa in concreto ci si aspetta che le scuole facciano. Uno dei tanti provvedimenti con i quali i docenti sono chiamati a fare i conti alla ripresa delle attività.
Oltre al regolamento sul nuovo obbligo scolastico a 16 anni (si veda IO del 15 agosto scorso), sta per arrivare alle scuole anche una circolare sui corsi di recupero per i ragazzi che maturano debiti. Sulla materia, infatti, i tecnici di viale Trastevere pare abbiano sciolto la riserva e deciso che si può intervenire anche in via amministrativa. I corsi di recupero sono stati così stralciati dal decreto legge che dovrebbe andare al consiglio dei ministri del 30 agosto. Le scuole, prevede la nota del ministero, saranno titolari in via esclusiva delle attività di recupero, per le quali, in via di contrattazione d'istituto, stabiliranno durata e compensi per i docenti che vi lavoreranno. Docenti che potrebbero anche essere esterni alla scuola. L'alunno che non recupera il debito, entro il secondo trimestre dell'anno successivo, non sarà promosso.
Anche per un solo debito non recuperato. C'è poi il decreto legge, che dovrà recuperare le norme d'urgenza contenute nel ddl Bersani-ter, bloccato alla camera.
La cernita sul cosa entra e cosa non entra nel dl sarà fatta in queste ore, con un occhio alle ragioni di viale Trastevere e un altro a quello della presidenza della repubblica, che non vede di buon grado un ricorso eccessivo alla decretazione d'urgenza. In pole position le supplenze per la maternità delle insegnanti, il cui onere viene trasferito dai bilanci delle scuole a quello del ministero del lavoro.
Sarà invece una circolare a stabilire che dal prossimo anno il ministero fisserà tetti di spesa anche per i libri di testo dei primi due anni delle superiori.