ItaliaOggi: Fioroni, blitz sui libri di testo
Lettera informale agli editori per cambiare in corsa le regole Moratti
Con un blitz che ha ben pochi precedenti il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha chiesto agli editori italiani di riscrivere i libri di testo per la scuola primaria prima che i nuovi programmi siano stabiliti da norme legislative. La lettera, rivelata da Alessandra Ricciardi in Azienda Scuola, l'informatissimo settimanale dei professionisti della scuola (da pag. 57), è partita nei primi giorni di gennaio, indirizzata al presidente dell'Associazione italiana editori, Federico Motta. Non porta nell'intestazione un numero ufficiale di protocollo, a ulteriore testimonianza della consapevole informalità della richiesta. Ma spinge gli editori a varare una contro-riforma (...) Il testo della missiva è cortese, generico quel che basta, ma lo scopo è chiaro, anche nel suo affrettato invito finale ´da estendere anche agli altri editori che si occupano di scuola, affinché i libri di testo del primo ciclo ricerchino la qualità culturale, il rigore scientifico e la funzionalità metodologica piuttosto che una mera adesione ai vincoli prescrittivi delle Indicazioni nazionali e alla nomenclatura, talvolta artificiosa, in esse presente...'. In questo passaggio, come in altri della lettera, traspare per chi conosce la liturgia del ministero, uno scopo chiaro: quello di espungere dai libri di testo quello che Letizia Moratti con la sua riforma aveva fatto inserire (fra cui gli obiettivi di insegnamento). Intendiamoci: è obiettivo dichiarato e legittimo di Fioroni cambiare quella riforma. Lui e il governo di cui fa parte hanno in mano tutti gli strumenti legislativi del caso e una maggioranza stabile in grado di assicurare in entrambi i rami del parlamento (perfino in senato, come fino a oggi ha dimostrato) tutte le riforme o contro-riforme necessarie. Meno lineare pretendere l'anticipo di quella controriforma dagli editori della scolastica che intanto, sulla base di sicura pressione, ma di valore normativo assai scarso per non dire nullo. Senza contare che per quello stesso scopo, modificare i libri di testo, lo stesso Fioroni ha incaricato una apposita commissione ministeriale il cui operato al momento non risulta da alcun atto ufficiale. Su questione delicata come quella dei libri di testo, che oltre alla politica coinvolge gli insegnanti e le famiglie e un bene primario come il diritto all'educazione, ci si sarebbe attesi ben altra trasparenza. Anzi, che tutto questo avvenga alla luce del sole è diritto primario di ogni famiglia e ogni insegnante che in quella scuola deve vivere e crescere. Quella lettera umma-umma è un brutto precedente, e speriamo che torni subito nel cassetto...
Franco Bechis