ItaliaOggi: Finanziamenti, scuole nel caos
Non vi è certezza sulle risorse e neanche sui tempi con cui vengono accreditate dal ministero
Sale la protesta: così è impossibile chiudere il bilancio 2007
Sarà che il 2007 è stato un anno ponte, di passaggio tra il vecchio e il nuovo sistema. Ma le scuole sono nel caos nella gestione delle entrate finanziarie e molte di loro non riusciranno ad approvare il bilancio consuntivo del 2007 nei termini previsti. Né a varare quello preventivo, sempre entro fine anno. Il nuovo meccanismo di finanziamento, il cosiddetto capitolone, pare non funzionare così come era stato promesso: non vi è certezza sulla quantità delle risorse in arrivo e se lo stanziamento da parte del ministero è più basso di quanto preventivato, in base ai criteri stabiliti, non è possibile avere contezza immediata del perché delle differenze, né tanto meno recuperare in tempi celeri l'eventuale ammanco; e poi non vi è certezza neanche sui tempi dell'accredito delle risorse così come non si sa per quale spesa ci si ritrova su un conto una certa somma piuttosto che un'altra... Una valanga di proteste e di segnalazioni di questo tenore si sta riversando negli uffici delle direzioni scolastiche regionali e nelle sedi distaccate dei vari sindacati della scuola. «Oltre alla cronica insufficienza delle risorse, ora dobbiamo pure gestire una situazione caotica, in cui le risorse non hanno nessun rapporto con le attività programmate», è la protesta che si leva da una scuola secondaria di Sesto Fiorentino. Mentre una scuola media di Trieste denuncia: «Ci è arrivata la metà di quanto avremmo bisogno, paghiamo le supplenze e non la ditta delle pulizie». Da una scuola comprensiva di Grottaglie il preside si chiede: «Ancora non so che cosa mi arriverà entro dicembre, come faccio il bilancio?». In questi giorni sta arrivando l'ultima tranche del finanziamento ordinario: nel 2007 alle scuole sono arrivate in tutto risorse per 3,2 miliardi di euro. Restano da accreditare poi tutti i rivoli delle risorse aggiuntive. Si tratta dei fondi per la legge 440: 30 milioni per gli istituti professionali, altri 30 attribuiti alle direzioni regionali per l'alternanza scuola-lavoro, 14 milioni per la formazione, 30 per i Pof. Altri 150 milioni per l'obbligo di istruzione e 210 milioni di euro per i corsi di sostegno e di recupero dei debiti. «Certo avremmo potuto chiarire meglio alle scuole che cosa avrebbero ricevuto», ammette il viceministro all'istruzione, Mariangela Bastico, «ma il vero problema non è la comunicazione. Prima c'era un sistema che dava l'aspettativa di avere pagamenti a piè di lista», spiega il viceministro, «oggi non è più possibile».
C'è poi il problema dei debiti maturati dalle scuole negli ultimi anni, oltre 1 miliardo di euro, «che non si devono pagare con i soldi che arrivano per la gestione ordinaria. Risolveremo il problema debiti nei prossimi mesi». Intanto, le supplenze per maternità sono state trasferite al Tesoro, la Tarsu dal 2008 non sarà più pagata dalle scuole e per il debito pregresso, 200 milioni di euro, si sta tentando un accordo con i comuni che liberi le scuole dall'onere. Ma ora c'è il bilancio da fare. «L'incertezza sui dati finanziari rende problematico programmare la spesa per il 2008 e la stesura di un bilancio economicamente significativo», hanno scritto Cgil, Cisl e Uil scuola al ministro, Beppe Fioroni, «serve un rinvio dei termini».