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ItaliaOggi: Finalmente Un Freno Alla Sindrome Dell'iper-riformismo

di Francesco Scrima

11/09/2007
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ItaliaOggi

Un nuovo anno scolastico, da sempre, rappresenta l'inizio di una nuova avventura educativa e formativa per milioni di bambini e ragazzi. Una avventura il cui esito non dipende soltanto dal loro impegno ma anche e soprattutto dalle attenzioni, dalla cura e dal valore che l'intera comunità nazionale riconosce alla nostra scuola. Un paese che ancora non è riuscito a comprendere appieno e convintamente che la vera sfida per il futuro consiste nel creare una società della conoscenza, è un paese che se non cambia, a cominciare da questo, rischia di perdere tutte le sfide. La infinita transizione del nostro sistema di istruzione e formazione non è ancora approdata e l'eterno cantiere delle riforme e dei cambiamenti resta più aperto che mai.
La sindrome da iper-riformismo acuta sembra essersi attenuata dopo la contestata e contrastata riforma Moratti, parzialmente attuata per il primo ciclo e stemperata dal cacciavite di Fioroni.

Oggi con il passaggio dalle precedenti rigide e bulimiche Indicazioni nazionali alle nuove, snelle e sperimentali Indicazioni per il curricolo che riconoscono l'autonomia progettuale delle istituzioni scolastiche e valorizzano il protagonismo professionale dei docenti e l'innalzamento dell'obbligo di istruzione, il nostro sistema è ancora in una fase di transizione, meno ossessiva, ma sempre in divenire, da rendere ancora incerto e difficile il panorama offerto all'attività dei docenti. Incertezze e difficoltà che risultano appesantite dal tritacarne mediatico che, a partire da isolati casi di malascuola, registrati con enfasi nell'ultimo anno, hanno rovesciato su tutta la scuola cumuli di diffidenza e sospetto. Paradossalmente però si è anche evidenziato che il sistema scolastico, nel tempo, si è caricato di oneri impropri tanto da configurarsi quasi come unica agenzia educativa/formativa, sopperendo a responsabilità di altri, caricandosi di affidamenti sociali eccessivi e deleghe improprie.

La scuola paga così sconfitte che hanno cause e responsabili esterni. Una ossessiva e malevola invadenza mediatica ha sminuito e mortificato l'impegno, la fatica e la dedizione di centinaia di migliaia di persone che quotidianamente e in situazioni di disagio professionale e di difficoltà ambientale compiono il loro dovere. La scuola in questo tempo di cambiamenti e complessità crescenti, è una realtà che richiede l'impegno straordinario e sinergico da parte di tutti i soggetti che hanno responsabilità politico-istituzionali.

La sottoscrizione dell'Intesa per un'azione pubblica a favore della conoscenza tra governo e organizzazioni sindacali rappresenta, se ben compresa, gestita, osservata e puntualmente realizzata, la prima e formale concretizzazione di quel patto sociale per la scuola che rivendichiamo da troppi anni.

Servono risposte adeguate alle troppe e inevase domande che da tanti anni vengono dal mondo della scuola.

E questo, a cominciare dal contratto di lavoro, scaduto vergognosamente da quasi due anni e ancora non rinnovato per l'ottusità e la miopia della politica del ministero dell'economia che considera la nostra scuola luogo di spreco di risorse e non di investimento per la formazione culturale e sociale delle persone e, quindi, per il futuro del paese. Ne è stata prova tangibile l'operazione di tagli agli organici che, in molte realtà, mettono a rischio l'esercizio del diritto allo studio degli alunni, con particolare accanimento verso i più deboli, gli alunni diversamente abili. La chiusura immediata del contratto e i contenuti della prossima finanziaria saranno il banco di prova della credibilità di questo governo e di questa maggioranza, da parte del mondo della scuola. L'anno scolastico si apre quindi con molte sfide. Tutto il personale della scuola è disponibile ad accettarle con la professionalità e l'impegno di cui hanno dato sempre prova. Che governo e società rispondano con altrettanto impegno.

Francesco Scrima segretario Cisl scuola


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