FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3855875
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » ItaliaOggi: Epifani, Cisl e Uil sono bugiardi.Il leader della Cgil non molla e chiede conto del vertice segreto

ItaliaOggi: Epifani, Cisl e Uil sono bugiardi.Il leader della Cgil non molla e chiede conto del vertice segreto

Per la prima volta, in tanti anni di sindacato, mi è capitato che fossero i lavoratori a chiedermi di andare allo sciopero», confessava Alberto Civica, segretario UIL

15/11/2008
Decrease text size Increase text size
ItaliaOggi

Lettera in arrivo a Bonanni e Angeletti consuma definitivamente la rottura del fronte sindacale

Non vuole che la vicenda finisca per disperdersi nel mare magnum del chiacchiericcio giornalistico. E, soprattutto, vuole sapere la verità. Non contento delle risposte, peraltro discordanti, che gli sono arrivate via stampa, il leader della Cgil, Gugliemo Epifani, ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere ai segretari di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Una lettera che sarà recapitata a mano nelle prossime ore, presso le sedi delle segreterie generali. Perché quel vertice segreto tra i due segretari confederali a casa del premier Silvio Berlusconi, presente mezzo governo e il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, lui proprio non lo ha mandato giù. «Deve essere fatta chiarezza, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità», ha ripetuto Epifani. Che serafico ieri -nel corso del corteo romano conclusivo dello sciopero dell'università e della ricerca- ribadiva: «Le bugie hanno le gambe corte e chi dice bugie ha qualcosa da nascondere». A Bonanni, che lo accusa di essere «un principe tolemaico, pensa che tutto gli giri intorno, lo sciopero che ha indetto è sbagliato», ha risposto: «Sbaglia chi non c'è». Mentre da Milano Angeletti metteva giù duro: «Quella della cena da Berlusconi è una palla, serve solo a creare un alibi. La Cgil aveva deciso di non trattare con il governo e di fare lo sciopero generale già da prima, già dall'estate». Insomma, l'unità della Triplice è sempre più un ricordo sbiadito. Anzi, ogni giorno che passa, a colpi di scioperi, vertici segreti e parole grosse, si azzerano le prospettive di una rappacificazione. E la lettera che sta per arrivare in casa Cisl e Uil suona come la parola fine alla collaborazione confederale, che ha sempre vissuto di alti e bassi. Epifani vuole che ciascuno sia inchiodato a una risposta certa e ufficiale. Bonanni e Angeletti dovranno dire, una volta per tutte, la verità. Il presunto incontro era troppo allargato perché fosse privato-c'erano ministri e c'era Confindustria- e mancava tra i convitati il primo sindacato d'Italia.
Un affronto grave, nei rapporti istituzionali ma anche personali, tra segretari generali -è l'accusa avanzata a Cisl e Uil- che mina la credibilità dell'azione sindacale. Ed Epifani non ci vuole stare a essere indicato lui come il responsabile della spaccatura del fronte sindacale, quando c'è chi tratta (il sospetto è che si sia parlato di riforma dei contratti e di provvedimenti economici) a tavoli, fossero pure imbanditi, ristretti. Intanto ieri Epifani si godeva il successo dello sciopero dell'università e della ricerca. Un'onda pacifica che ha visto sfilare a Roma oltre 100 mila studenti, ricercatori e amministrativi. L'onda ha invaso Piazza Navona, ha lambito Montecitorio, il senato, Palazzo Chigi, per poi ritirarsi pacificamente. Per protestare, ha spiegato il segretario della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, «contro una riforma che taglia il futuro dei giovani, della ricerca e del paese e non elimina nulla dei privilegi della politica e delle baronie del mondo universitario».

E' stata una protesta con due anime - quella del sindacato e quella del movimento studentesco - e due grandi assenti: la Cisl che ha ritenuto sufficienti le rassicurazioni avute dal ministro Gelmini e, a 48 ore dallo sciopero, ha revocato la mobilitazione; e il Pd che, a parte qualche solitaria presenza nei pressi del palco di Piazza Navona- come il senatore Vincenzo Vita- ha disertato la manifestazione. C'era invece la Uil università. «Per la prima volta, in tanti anni di sindacato, mi è capitato che fossero i lavoratori a chiedermi di andare allo sciopero», confessava Alberto Civica, segretario Uil pa- università, «la situazione della ricerca italiana è al collasso, non potevano non batterci al fianco di chi ne pagherà la conseguenze».


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL