ItaliaOggi: Enti di ricerca, intesa sul riordino
All'esame del senato un disegno di legge bipartisan.
di Patrizia Franceschi
Un testo bipartisan in favore della ricerca italiana. È in dirittura d'arrivo al senato il ddl sulla ricerca, il provvedimento del ministro della ricerca Fabio Mussi di ´Delega al governo in materia di riordino degli enti di ricerca', che ha per la prima volta, messo d'accordo maggioranza e opposizione. Il miracolo dell'unità sostanziale di tutte le forze politiche è racchiuso in 17 modifiche apportate al disegno di legge. Tutte modifiche, su un ddl di due articoli che vanno a modificare a integrare il provvedimento varato dal consiglio dei ministri nel dicembre scorso. A cominciare dalla scomparsa di quella norma tanto contestata che prevedeva che, per il loro riordino, gli enti potevano essere accorpati, fusi o soppressi. Il governo, dice il testo licenziato dalle commissioni parlamentari, è autorizzato ad adottare uno o più decreti legislativi entro18 mesi per promuovere e razionalizzare le attività nel settore della ricerca e garantire autonomia, trasparenza ed efficienza nella gestione degli enti pubblici nazionali di ricerca, riordinando i loro ´statuti e organi'. Tra le novità si prevede l'affidamento all'Agenzia nazionale di valutazione di valutare la qualità dei risultati della ricerca svolta dagli enti, ma anche l'efficienza delle loro attività. Introdotto poi un ulteriore principio: attribuzione dei soldi statali agli enti in base proprio alla valutazione dell'agenzia. Ma i paletti ai principi di delega non finiscono qui: nella riforma degli organi statutari si prevede certo la riduzione del numero dei componenti, ma si introducono nuove procedure di individuazione dei presidenti e dei componenti di nomina governativa dei consigli di amministrazione tramite scelte effettuate in rose di candidati proposte da appositi comitati di selezione nominati di volta in volta dal governo. Il tutto, però, assicurando nei comitati un'adeguata rappresentanza d'esponenti della comunità scientifica e comunque escludendone i dipendenti dell'ente interessato e il personale del Miur. Nonostante il parere contrario del governo, poi, si è istituita una commissione con esperti di livello scientifico per formulare gli statuti degli enti di ricerca. Soddisfatto del risultato raggiunto Giuseppe Valditara, responsabile di università e ricerca di An, che ha dichiarato come l'opposizione abbia in questo caso svolto un ruolo fondamentale, per una ´riforma basata su criteri di trasparenza, efficienza e merito'.