ItaliaOggi-ELABORAZIONE ITALIAOGGI/ I supplenti che coprono i posti vuoti dell'organico di diritto.

ELABORAZIONE ITALIAOGGI/ I supplenti che coprono i posti vuoti dell'organico di diritto.

Precari, ecco la carica dei 118 mila

La parte del leone la fanno ausiliari, tecnici e amministrativi

Sono oltre 48 mila i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi quelli di sostegno agli alunni in situazione di handicap, e circa 68 mila gli amministrativi, i tecnici e i collaboratori scolastici vincitori di concorso o inseriti nelle graduatorie permanenti provinciali che attendono con ansia di conoscere le decisioni del governo sul numero dei contratti a tempo indeterminato che saranno autorizzati per l'anno scolastico 2005/2006. Circa 118 mila dipendenti che da anni attendono una regolarizzazione del loro lavoro. È quanto si ricava da un'elaborazione di ItaliaOggi, operata sulla base dei dati forniti dal Simpi, il sistema informativo del ministero dell'istruzione, e tenuto conto della determinazione degli organici di diritto per l'anno scolastico 2005/2006 comunicata dal ministero con appositi decreti contenuti in specifici decreti ministeriali trasmessi alla Corte dei conti per il visto e la registrazione, ai sensi dell'articolo 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20.
Va precisato che i dati riportati nelle tabelle elaborate da ItaliaOggi attengono esclusivamente alla situazione relativa agli organici di diritto in rapporto al numero dei titolari in servizio e non anche alla situazione di fatto. Dall'esame dei dati trova conferma la legittimità delle aspettative delle migliaia di docenti e di personale Ata, che da anni prestano servizio con contratti a tempo determinato, a vedersi trasformare tali contratti da temporanei a tempo indeterminato. Per quanto riguarda il personale Ata, e in particolare i collaboratori scolastici, il rapporto tra l'organico di diritto e il personale titolare in servizio è talmente sproporzionato da rendere del tutto improbabile, come alcuni temono, che per il prossimo anno scolastico non si darà corso al conferimento di alcun incarico a tempo indeterminato. L'esclusione di questa categoria, che è quella più precaria, creerebbe notevoli tensioni nella scuola. Del resto, anche le ultime tornate di assunzioni hanno sempre riguardato entrambe le categorie, anche se con un maggior favore per gli insegnanti.