ItaliaOggi: E pure il parlamentino dice indietro sulle elementari
Preoccupazione e dissenso sono espresse dal CNPI
Sandra Cardi
Preoccupazione e dissenso sono espresse dal Cnpi, il consiglio nazionale della pubblica istruzione, il parlamentino della scuola.
Le scelte finora operate con la riforma, si legge nell'ordine del giorno approvato ieri dal Cnpi all'indirizzo del ministro dell'istruzione, nonché presidente dello stesso Consiglio, Mariastella Gelmini, «comportano, per entità e modalità di interventi finanziari e di natura normativa, una destrutturazione del sistema scolastico pubblico e una netta riduzione quantitativa e qualitativa dell'offerta formativa».
Appellandosi agli orientamenti espressi dallo stesso ministro, il Cnpi chiede che, nell'interesse prioritario della scuola, ci sia un pieno coinvolgimento nel dibattito di quanti-insegnanti, dirigenti e operatori scolastici- hanno attraversato le varie stagioni riformatrici, di stampo anche opposto, garantendo sempre continuità nell'azione formativa. Nessuna modifica calata dall'alto, dunque, dice il Cnpi, al pari di quanto caldeggiato anche con i precedenti ministri, da ultimi Giuseppe Fioroni e Letizia Moratti.
L'attenzione del Cnpi si concentra poi sulle nuove elementari, in particolare sulla figura del maestro unico e sull'orario settimanale di lezioni a 24 ore, introdotti dal decreto legge sulla scuola. Quasi in contemporanea alle richieste che giungono dal mondo parlamentare, anche il parlamentino chiede che sulla reintroduzione del maestro unico il governo faccia un deciso passo indietro.