ItaliaOggi: E la Gelmini inciampa sul voto in condotta
Approvato il regolamento, il ministro annuncia: il 5 sarà dato dal collegio dei docenti. Ma non è così
Di A. R.
Le scuole avevano già cominciato a interrogarsi sulla portata della novità rispetto al precedente decreto (n.5/2009): a dare il 5 in condotta al secondo quadrimestre non sarà il consiglio di classe, ma il collegio dei docenti, ovvero la complessità degli insegnanti di un istituto. Ad annunciare il cambio di rotta era stato lo stesso ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, con tanto di comunicato e conferenza stampa, a seguito dell'approvazione da parte del consiglio dei ministri del suo regolamento sulla valutazione. La sostituzione del consiglio di classe con il collegio dei docenti comporta l'allargamento della platea giudicante, ragionavano i prof, con un inevitabile annacquamento della decisione. Ma non è così. Perché a leggere il testo del regolamento sulla valutazione ci si rende conto che si tratta di un falso allarme, non c'è nessuna novità: l'insufficienza continuerà a deciderla il consiglio di classe. Come avvenuto al primo quadrimestre, quando i 5 sono stati 34 mila, una cifra record. Il 5 in condotta comporta la non ammissione all'anno successivo o agli esami di stato e concorre alla determinazione dei crediti scolastici. L'insufficienza sarà attribuita, precisa il regolamento, non solo agli indisciplinati, ma anche a chi non studia o marina la scuola, a chi non osserva le regole organizzative e di sicurezza interne alla scuola; agli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, e i sussidi didattici o che arrecano danno al patrimonio della scuola.