ItaliaOggi-E' l'ora degli insegnanti di religione
ItaliaOggi anticipa il contenuto del bando la cui procedura di approvazione è giunta al termine. E' l'ora degli insegnanti di religione Entro la metà di aprile si terrà la prova scritta del...
ItaliaOggi anticipa il contenuto del bando la cui procedura di approvazione è giunta al termine.
E' l'ora degli insegnanti di religione
Entro la metà di aprile si terrà la prova scritta del concorso
La prova scritta del concorso a cattedre per gli insegnanti di religione si terrà entro la prima metà di aprile e le domande dovranno essere presentate entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando di concorso.
È giunta al termine, dunque, la procedura di approvazione del bando di concorso, che consentirà al 70% dei docenti di religione di ottenere l'assunzione a tempo indeterminato, come avviene già per le altre classi di concorso.
La selezione sarà riservata ai docenti di religione che hanno prestato servizio per almeno quattro anni negli ultimi dieci anni.
Sempre che il servizio sia stato prestato su almeno metà dell'orario di cattedra. Secondo quanto prevede la legge n. 186/2003. In ogni caso, sarà possibile essere ammessi alla selezione anche se il servizio è stato prestato senza il possesso del titolo di studio.
A patto che l'aspirante sia in grado di vantare i quattro anni di servizio previsti dal bando. Che saranno considerati validi anche se sono stati prestati in diversi ordini e gradi di scuola. Le prove concorsuali saranno volte ad accertare la conoscenza, da parte del candidato, dell'ordinamento scolastico, degli orientamenti didattici e pedagogici relativi agli ordini e ai gradi di scuola ai quali si riferisce il concorso e di elementi essenziali della legislazione scolastica.
Prove e punteggi
Il concorso si articolerà in una prova scritta e in un colloquio.
La prova scritta sarà costituita da un questionario.
Per essere ammessi all'orale bisognerà fornire almeno tre risposte brevi ai quesiti proposti. Alle prove concorsuali saranno riservati 30 punti.
Alla valutazione dei titoli culturali e di servizio saranno riservati, invece, 20 punti: 12 per i servizi e 8 per i titoli culturali riconosciuti dall'autorità ecclesiastica e dallo stato, per effetto delle norme pattizie che regolano i rapporti tra l'Italia e il Vaticano.
Il punteggio per i servizi (0,60 punti per ogni anno) sarà attribuito per un servizio di almeno 180 giorni in un anno. Il servizio, prestato a partire dal 1° settembre 2000, sarà utile anche se prestato in scuole paritarie. Il punteggio per i titoli sarà graduato con riferimento alla durata del percorso di studio.
Domande
La domanda di ammissione al concorso deve essere presentata all'ufficio scolastico regionale cui è affidato l'incarico di curare lo svolgimento della procedura concorsuale per la quale si concorre.
Il termine è fissato a 30 giorni dalla data di emanazione del bando. Che è pubblicato all'albo degli uffici scolastici regionali, sul sito internet del ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, all'indirizzo www.istruzione.it, sezione reclutamento, e sulla rete intranet.
La domanda di ammissione dovrà essere spedita con raccomandata/ricevuta di ritorno oppure presentata a mano.
Per i candidati che prestano servizio o sono residenti all'estero le domande dovranno essere presentate tramite la competente autorità consolare.
La domanda spedita per raccomandata si considera prodotta in tempo utile se presentata all'ufficio postale entro i termini di scadenza: fa fede il timbro a data dell'ufficio postale accettante.
Nel caso di consegna a mano, l'interessato ha diritto al rilascio della ricevuta comprovante l'avvenuta presentazione.
È ammessa la regolarizzazione della domanda presentata in forma incompleta o parziale.
In tal caso il direttore generale dell'ufficio scolastico regionale competente assegna all'aspirante un breve termine perentorio per la regolarizzazione.
In mancanza dell'adempimento richiesto l'aspirante viene escluso dal concorso.
Programma d'esame
La prova scritta consisterà nella risposta breve a tre quesiti, a scelta del candidato, tra quelli proposti: uno per ciascuno dei tre ambiti di contenuti in cui si articola il programma del colloquio.
La prova orale verterà sugli argomenti compresi nei tre ambiti di contenuti previsti dall'articolo 5, comma 2, della legge n. 186/2003: ordinamenti scolastici, orientamenti didattico-pedagogici ed elementi essenziali di legislazione scolastica. Ecco gli argomenti in dettaglio.
Ordinamenti scolastici
Il primo ambito di riferimento comprenderà le linee essenziali della storia della scuola italiana, dai primi decenni del novecento agli ordinamenti attualmente vigenti.
A ciò si aggiungeranno, per i soli candidati della scuola materna ed elementare, riferimenti alla scuola materna e alla scuola elementare tenendo presente gli orientamenti del 1991 e il riassetto del 1985.
Per quanto riguarda la scuola media, bisognerà riferire sulla struttura e l'articolazione del curriculum, secondo i programmi del 1979 e sulla nuova impostazione prevista dalla legge n. 53/2003 (per i soli candidati nella scuola secondaria).
Per la scuola secondaria superiore, i candidati dovranno rispondere sulle diverse tipologie di studi: liceali, tecnici, professionali e artistici.
Il tutto, dalla riforma Gentile alle più significative esperienze sperimentali di progettazione assistita e coordinata dal ministero, fino alle prospettive delineate dalla legge 53/2003 (per i soli candidati nella scuola secondaria).
In più, i candidati dovranno essere in grado di esporre le caratteristiche dei programmi vigenti, con particolare riferimento al ruolo della religione cattolica in ciascun ordine e grado di scuola.
L'ambito degli ordinamenti scolastici, comprenderà inoltre, riferimenti al diritto-dovere all'istruzione sancito nella legge n. 53/2003, partendo dall'obbligo scolastico per arrivare all'obbligo formativo. Infine, i diritti e i doveri degli studenti.
Orientamenti didattico-pedagogici
Per quanto riguarda gli orientamenti didattico-pedagogici, i candidati dovranno mostrare di conoscere le linee essenziali delle diverse teorie pedagogiche e psicologiche, in relazione alla fascia d'età prevista dal grado di scuola per cui si concorre.
Dovranno rispondere, inoltre, in materia di programmazione didattico-educativa, nell'ambito del piano dell'offerta formativa (Pof) definito dalla scuola e alla luce delle possibili ipotesi del suo ampliamento.
In più, dovranno essere in grado di riferire sull'uso degli strumenti utili alla didattica: il libro di testo e altri sussidi didattici, compresi quelli multimediali.
Così come pure, per quanto concerne modi e strumenti per una didattica integrata e differenziata, coerente con i bisogni formativi dei singoli studenti, in particolare di quelli portatori di handicap.
A ciò bisognerà aggiungere le competenze in materia di gestione dei gruppi-allievi per la organizzazione dell'apprendimento e per la conduzione dei rapporti con la famiglia e con i diversi soggetti sociali.
I candidati dovranno riferire, inoltre, sulle tematiche docimologiche per la valutazione degli allievi, da quella iniziale e formativa a quella sommativa.
E sulle odierne tematiche relative all'educazione permanente, sull'orientamento e sulle possibili forme di acquisizione di dati utili per la rilevazione delle attitudini e delle tendenze degli allievi.
Elementi essenziali di legislazione scolastica
L'ambito relativo alla legislazione scolastica comprende, invece, riferimenti alla scuola nella costituzione, anche alla luce delle modifiche apportate al titolo V del testo costituzionale. E alla funzione docente, intesa come diritti e doveri degli insegnanti.
I candidati dovranno, inoltre, mostrare di conoscere la legislazione primaria e secondaria sull'autonomia delle istituzioni scolastiche: dall'art. 21 della legge 59/1997 al regolamento attuativo di cui al dpr 275/1999; gli organi collegiali e il loro ruolo nell'organizzazione della vita della scuola; la legge n. 62/2000 sulla parità scolastica.
A ciò dovranno aggiungersi riferimenti alla legge 53/2003, la cosiddetta legge Moratti, e alle disposizioni normative che disciplinano la presenza dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola.
Commissioni
Le commissioni di concorso saranno costituite con docenti di qualsiasi disciplina.
Ciò è dovuto al fatto che le prove non verteranno sullo specifico disciplinare e, presumibilmente, per la totale assenza di docenti di ruolo che insegnano la religione cattolica.
È la prima volta, infatti, che viene introdotto, nel nostro ordinamento, il rapporto a tempo indeterminato per i docenti di religione cattolica che, attualmente, lavorano con contratti equiparabili, nella sostanza, a quelli dei docenti precari con incarico di supplenza annuale.
Organici
Il numero dei posti da mettere a concorso sarà reso noto successivamente all'emanazione del bando.
Ciò perché le assunzioni restano assoggettate all'emanazione di un apposito decreto da parte del ministero dell'economia.
Così come avviene per tutte le amministrazioni dello stato.
I tecnici di viale Trastevere stanno lavorando, però, alla definizione degli organici dei docenti religione, sulla base dei quali si procederà a disporre le assunzioni a tempo indeterminato dopo il concorso.
I posti da mettere concorso saranno calcolati tenendo presente il 70% dei posti disponibili.