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ItaliaOggi: Dopo i tagli tocca alla carriera

In rampa di lancio il ddl Aprea: tre livelli retributivi per gli insegnanti e meno poteri ai sindacati

13/01/2009
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ItaliaOggi

Di Alessandra Ricciardi

Il 2009 sarà l'anno della riforma della professione docente

È la novità che riaccenderà nel 2009 il dibattito. Condotta in porto la riforma della scuola e quella dell'università, avviata l'attuazione dei tagli alla spesa previsti dalla Finanziaria estiva, ora tocca alla carriera degli insegnanti. Carriera, ma non solo. Perché prevedere la progressione di funzioni e di stipendio dei docenti implica valutare il rendimento degli alunni ma anche riscrivere l'organizzazione della scuola, con una revisione dei poteri gestionali dei presidi. Insomma, un riassetto a 360 gradi dell'attuale funzionamento scolastico. E questa volta non sarà un disegno di legge governativo a firma del ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini- a occuparsene, ma un ddl di iniziativa parlamentare. Si parte dal ddl 953, messo a punto da Valentina Aprea, presidente della commissione cultura della camera, responsabile di spicco del settore scuola per Forza Italia. Il suo ddl è stato assunto come testo base per il comitato ristretto, impegnato a licenziare un provvedimento condiviso da maggioranza e opposizione. O che comunque, una volta messo ai voti, non attiri gli strali del centrosinistra e dei sindacati. Ma soprattutto la protesta degli insegnanti, che con un moto di piazza scrissero la parola fine al progetto riformista di Luigi Berlinguer (il cosiddetto concorsone) decretandone anche la fine come ministro dell'istruzione. Nei prossimi giorni saranno calendarizzate le audizioni ed entro fine gennaio il testo, secondo gli intenti della maggioranza, potrebbe già essere licenziato dalla commissione, per approdare nell'aula di Montecitorio a febbraio. E il governo pare intenzionato ad appoggiare la riforma fino in fondo.
Il progetto prevede una carriera per gli insegnanti articolata su tre livelli (docente iniziale, ordinario ed esperto) determinati dal «merito» e a cui corrispondono fasce retributive crescenti. Oggi lo stipendio cresce in automatico, in base agli scatti di anzianità. Ai docenti esperti si attribuiscono responsabilità anche in relazione alle attività di formazione iniziale e di aggiornamento permanente degli altri prof, di coordinamento di dipartimenti o gruppi di progetto, di valutazione interna ed esterna e di collaborazione con il dirigente dell'istituzione scolastica. L'avanzamento dal livello di docente iniziale a quello di docente ordinario avviene, a domanda, a seguito di selezione per soli titoli effettuata da apposite commissioni. Conteranno la valutazione della commissione, i crediti formativi posseduti e i titoli professionali certificati. L'avanzamento dal livello di docente ordinario a quello di docente esperto avviene, a domanda, mediante formazione e concorso a livello di reti di scuole volto a verificare il possesso dei requisiti culturali e professionali dell'aspirante. Fino al livello di prof ordinario, l'insegnamento sarà soggetto a una valutazione periodica, effettuata da un'apposita commissione, circa l'efficacia dell'azione didattica e formativa; l'impegno nella progettazione e attuazione del piano dell'offerta formativa; i titoli professionali acquisiti in servizio. Più critiche, e possibili oggetto di ritocco da parte del comitato, l'assunzione diretta da parte delle scuole- a seguito di una laurea abilitante e dell'iscrizione in un albo regionale- con il conseguente rafforzamento dei poteri dei dirigenti, e l'eliminazione delle Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie, roccaforte della presenza dei sindacati negli istituti, per dare spazio a un'area contrattuale ad hoc per i soli docenti.


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