ItaliaOggi: Donazioni, un boomerang
Per il servizio bilancio del senato c'è il rischio di evasione ed elusione fiscale.
di Carlo Forte e Alessandra Ricciardi
È legge il dl Bersani: detassate le liberalità
Via libera definitivo del senato alla legge di conversione del decreto sulle liberalizzazioni (decreto Bersani). Il testo è stato licenziato dal senato il 30 marzo scorso (S1427) e contiene anche disposizioni che riguardano la scuola. Si tratta, in particolare, dell'articolo 13, che concerne la riforma degli istituti tecnici-professionali e la disciplina fiscale delle donazioni alle scuole (si veda ItaliaOggi di martedì scorso). In particolare quest'ultima norma potrebbe aprire un buco finanziario, hanno denunciato i tecnici del servizio bilancio di palazzo Madama.
Donazioni
Per quanto riguarda le donazioni alle scuole, il dispositivo prevede la possibilità di detrarre dall'imposta lorda un importo pari al 19% degli oneri sostenuti dal contribuente per le erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, finalizzate all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa. Chi fa la donazione non potrà entrare negli organi collegiali della scuola e il suo nome sarà coperto da privacy.
Il presunto buco
A copertura del minor gettito per le casse dello stato, il ministero dell'economia aveva preteso uno stanziamento dagli stessi capitoli di bilancio dell'istruzione. È stata così la stessa scuola a tassarsi, con 54 milioni per il 2008 e 31 milioni a decorrere dal 2009 prelevati dai finanziamenti per gli istituti statali. Ma in verità la norma, per come è scritta, è foriera di maggiori perdite, a questo punto senza copertura, ha denunciato il servizio bilancio del senato. Le detrazioni concesse alle persone fisiche non hanno nessun vincolo di importo e di valore, e lo stesso vale per gli enti non commerciali, come le fondazioni. Nel caso così di istituti scolastici costituiti sotto forma di fondazioni, si potrebbero configurare, scrive il servizio bilancio, ´situazioni di legami finanziari tra chi dona e chi riceve la donazione', con il rischio di ´eludere l'imposte e godere di benefici fiscali altrimenti non sfruttabili'. Un boomerang non previsto dal governo.
Istituti tecnici e professionali
Gli istituti tecnici e professionali continueranno a rimanere nel sistema dell'istruzione secondaria superiore, ciascuno con la propria autonomia. E i relativi percorsi formativi continueranno a concludersi con il rilascio del diploma. Il dispositivo, dunque, cancella quanto previsto dalla riforma Moratti, che prevedeva il collocamento degli istituti professionali in un sistema di formazione controllato dalle regioni.
Colpo di spugna anche sulla costituzione dei licei economici e tecnologici. Istituti nei quali, secondo la riforma Moratti, avrebbero dovuto confluire alcuni istituti tecnici. La nuova legge prevede anche che gli istituti di istruzione secondaria superiore debbano attivare collegamenti con il mondo del lavoro e dell'impresa, compresi il volontariato e il privato sociale, con la formazione professionale, con l'università e la ricerca e con gli enti locali. Con appositi regolamenti sarà prevista, inoltre, la riduzione del numero degli attuali indirizzi e il loro ammodernamento nell'ambito di ampi settori tecnico-professionali, articolati in un'area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in aree di indirizzo. Sempre con regolamento sarà ridefinita anche la scansione temporale dei percorsi e i relativi risultati di apprendimento.
E in più anche la previsione di un monte ore annuale delle lezioni sostenibile per gli allievi nei limiti del monte ore complessivo annuale già previsto per i licei economico e tecnologico dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e del monte ore complessivo annuale (si veda l'articolo 1, comma 605, lettera f), della legge 27 dicembre 2006,n. 296). Infine, sarà emanato anche un regolamento che determinerà la riorganizzazione delle discipline di insegnamento al fine di potenziare le attività laboratoriali, di stage e di tirocini, l'orientamento agli studi universitari e al sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore. È prevista, inoltre, l'adozione di linee guida, predisposte dal ministro della pubblica istruzione e definite in sede di conferenza unificata con lo scopo di realizzare organici raccordi tra i percorsi degli istituti tecnico-professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale finalizzati al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali di competenza delle regioni compresi in un apposito repertorio nazionale.