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ItaliaOggi: Dal 2010 niente più libri gratuiti

Il colpo di mano del governo nella legge di Bilancio: il taglio è sul ministero dell'interno Spariti 103 milioni, i comuni ci pagavano i testi delle elementari

24/11/2009
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ItaliaOggi

Di Alessandra Ricciardi
Dal 2010 saltano i libri gratuiti alle elementari. Il governo non ha rifinanziato il relativo capitolo che è allocato sul bilancio del ministero dell'interno, guidato da Roberto Maroni, e che serviva a spesare i comuni per i libri che ogni anno passano gratis a tutti i bambini delle elementari ma anche, in seconda battuta, per coprire il comodato d'uso per le superiori: erano 103 milioni di euro, l'ultima volta che il governo di Romano Prodi aveva finanziato questa voce. E lo aveva fatto per tre anni: dal 2007 al 2009. Il 2009 sta finendo e dal prossimo anno i soldi per la stessa voce non ci sono più. La sorpresa arriva dalla lettura della legge di bilancio 2010 in discussione alla camera. Come rilevano i tecnici del Servizio studi di Gianfranco Fini, lo stato di previsione del ministero dell'interno (Tabella n. 8), nell'ambito della missione «Relazioni finanziarie con le autonomie locali»(3) e del programma Trasferimenti agli enti locali (3.3), il cap. 7243 (Somma occorrente per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo e il comodato nella scuola superiore; macroaggregato 2.3.6 - Investimenti - centro di responsabilità Dipartimento per gli affari interni e territoriali) «non reca lo stanziamento in conto competenza». «Un bel regalo di Natale per la scuola pubblica», commenta con ironia Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione cultura di Montecitorio. Eppure l'obbligo della gratuità rimane, perché la legge che lo ha previsto, nel lontano nel 1964, non è stata cancellata. Con la conseguenza che, se non ci saranno modifiche, dovrebbero essere i comuni, con altre entrate, a dover comunque far fronte a questa spesa. Uno degli effetti del federalismo, verrebbe da dire, quel federalismo che il ministro Maroni, uno dei leader della Lega Nord, professa da tempo. Ma lo stesso ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, non sarebbe del tutto contraria a una revisione della gratuità completa per le elementari. In una intervista di un anno fa aveva avuto modo di dire: è giusto che non paghino i libri solo coloro che hanno alle spalle una famiglia a reddito basso. Chi ha un reddito alto, invece, deve pensarci da solo, anche alle elementari. In questo modo, si recuperano risorse, circa 65 milioni di euro era la stima, che possono essere spesi per venire incontro agli studenti in difficoltà di tutta la scuola dell'obbligo. Ma l'operazione, fatta come è fatta nella legge di Bilancio, non conviene neanche alla Gelmini, perché perderebbe del tutto lo stanziamento, l'unico a guadagnarci sarebbe il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, che avrebbe un'uscita in meno sui conti pubblici. Ecco perché nel pacchetto di emendamenti proposto dall'Istruzione alla Finanziaria 2010 dovrebbe esserci, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, anche quello sul ripristino dei fondi per la gratuità. Assieme ai fondi per le scuole paritarie e l'università. Tutti, in questo momento, fermi all'esame preventivo e decisivo dell'Economia.


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