ItaliaOggi: Crolla un pezzo di spoil a viale Trastevere
La sentenza.
Terremoto a viale Trastevere. Una sentenza della Corte costituzionale ha cancellato dall'ordinamento la norma che prevede la cessazione automatica dei dirigenti generali, dopo 60 giorni dall'insediamento del nuovo governo, se l'esecutivo non rinnova loro l'incarico (n.103/2007, depositata il 19 marzo scorso, reperibile sul sito: www.cortecostituzionale.it).
Tra i ricorrenti, che hanno promosso i ricorsi davanti ai giudici rimettenti, che sono stati riuniti dalla Consulta in un'unica decisione, vi è anche l'ex direttore generale dell'ufficio scolastico regionale delle Marche e due dirigenti dello stesso dicastero della pubblica istruzione, tra cui l'ex direttore generale delle relazioni internazionali. Che adesso dovranno essere reinsediati. Dopo la decisione della Consulta, infatti, l'esito del ricorso davanti ai giudici di merito è assolutamente scontato. Ed è probabile che la sentenza determini una serie di effetto domino con ricorsi a catena da parte dei dirigenti assunti nella passata legislatura, che sono cessati dall'incarico.
Resta il fatto che la legge sullo spoils system è incostituzionale. E adesso l'esecutivo dovrà fare i conti con questa nuova situazione: il governo può recepire direttamente la sentenza , azzerando gli attuali vertici del ministero, oppure attenda le decisioni dei giudici di merito sui ricorsi dei singoli.
La Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell'articolo 3, comma 7, della legge 15 luglio 2002, n. 145 (Disposizioni per il riordino della dirigenza statale e per favorire lo scambio di esperienze e l'interazione tra pubblico e privato), nella parte in cui dispone che gli incarichi dirigenziali generali cessano il sessantesimo giorno dalla data di entrata in vigore della stessa legge, esercitando i titolari degli stessi in tale periodo esclusivamente le attività di ordinaria amministrazione.
Secondo la Consulta la norma in questione è in contrasto con gli articoli 97 e 98 della Costituzione, perché prevede un meccanismo di cessazione automatica, per legge, di tutti gli incarichi dirigenziali di livello generale, se entro 60 giorni dall'insediamento del nuovo governo, quest'ultimo non provveda a rinnovarli.
In buona sostanza, dunque, la norma avrebbe introdotto una sorta di condizione sospensiva, non prevista nei contratti, secondo la quale, al cambio di governo, se il dirigente è sgradito, per mandarlo a casa basta far passare 60 giorni senza rinnovargli il contratto. Questo sistema, conosciuto tra gli addetti ai lavoro come spoils system una tantum, secondo la Consulta, è in palese violazione del principio di continuità dell'azione amministrativa che è strettamente correlato a quello di buon andamento dell'azione stessa. Secondo la Consulta, infatti, la revoca delle funzioni legittimamente conferite ai dirigenti generali può essere conseguenza soltanto di una accertata responsabilità dirigenziale in presenza di determinati presupposti e all'esito di un procedimento di garanzia puntualmente disciplinato. Fin qui la sentenza della Corte costituzionale.
Resta da vedere, a questo punto, quali saranno gli atti che il governo porrà in essere per dare attuazione alla sentenza.
Carlo Forte