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Contabilità speciali? I fondi sono esauriti, le casse restano in rosso
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Il meccanismo di salvataggio suggerito dal ministero della pubblica istruzione rischia di rivelarsi un buco nell'acqua per molte scuole: i fondi delle contabilità speciale sono senza contanti. E così, in attesa che parta il nuovo meccanismo di finanziamento diretto agli istituti scolastici, le vecchie supplenze restano non pagate, in alcuni casi con un debito che risale anche al precedente anno scolastico.
La situazione peggiore è quella dell'Emilia Romagna dove mancherebbero all'appello, ha denunciato la Cgil scuola, circa 60 milioni di euro per i soli stipendi dei supplenti. La direzione scolastica regionale ha comunicato alle scuole di non farsi illusioni: non ci sono altre disponibilità su altri capitoli di bilancio. Discorso analogo anche per le scuole della Toscana, dove la disponibilità delle contabilità speciale sarebbe di 500 mila euro, a fronte di un debito che supera i 16 milioni di euro. Discorso dello stesso tenore anche per l'Abruzzo e il Piemonte.
Le scuole, insomma, nella maggior parte dei casi potranno fronteggiare il pregresso solo grazie ai nuovi fondi. Che però, a questo punto, non passano più attraverso le direzioni scolastiche regionali. Inutile, dunque, si sono sentiti rispondere alcuni dirigenti scolastici dalle direzioni regionali, continuare a chiedere fondi, le nuove risorse arriveranno direttamente, probabilmente a partire dal mese di aprile. Il decreto potrebbe essere infatti firmato in settimana.
Saranno divisi in solo due capitoli e attribuiti ogni 4 mesi: quello per le competenze del personale e quello per il funzionamento della scuola. Con il primo gli istituti dovranno pagare le supplenze brevi, i compensi per gli esami di idoneità e di licenza, le somme dovute per l'Irap, le spese per la mensa gratuita per i docenti, le spese per gli esami di stato, le indennità per il miglioramento dell'offerta formativa. I criteri saranno di 450 euro per ogni docente di scuola elementare e dell'infanzia in organico di fatto, che secondo a 140 per ogni docente di scuola secondaria.
Arriveranno 45 euro per ciascun Ata. Ci saranno poi i fondi per la aree a rischio e per gli esami di stato. Per la mensa, il costo rimborsato per i prof è di 3,15 euro. A queste cifre, che sono variabili, il nuovo regolamento associa anche un fisso che cambia a seconda del tipo di istituto: dagli 8 euro per ogni alunno delle elementari a 36 euro degli studenti dei licei d'arte.
Per evitare che ci siano contraccolpi in alcuni istituti, che in passato avevano avuto finanziamenti più sostanziosi rispetto ad altri, a parità di situazione, si prevede che per il prossimo anno solo la metà del finanziamento arriverà in base ai nuovi parametri, il restante con i vecchi. Un modo per consentire di abituarsi a spendere di meno, ma anche un po' di più.
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