ItaliaOggi: Che cosa fare per sostegno e Tarsu? Arrangiatevi!
Sono due questioni assai diverse tra di loro. Eppure la soluzione è la stessa. O, meglio ancora, la non soluzione che arriva dal ministero della pubblica istruzione
Sono due questioni assai diverse tra di loro. Eppure la soluzione è la stessa. O, meglio ancora, la non soluzione che arriva dal ministero della pubblica istruzione. Alle scuole che invocano lumi sul come comportarsi quando devono aumentare il numero di alunni per classe anche se ci sono disabili, oppure che chiedono aiuto perché le risorse per pagare la tassa sui rifiuti non ci sono e i comuni stanno per pignorare i loro beni, il ministero dice e non dice. La risposta sembra quasi rievocare l'Arrangiatevi! del film di Bolognini.
Stretta tra la necessità di risparmiare, una necessità che il ministro dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha messo sotto il lucchetto della clausola di salvaguardia (se tu Istruzione non risparmi, ti taglio i finanziamenti alla fonte), e quella di non peggiorare il servizio, l'amministrazione centrale dice e non dice.
Per esempio, sul fronte del numero di alunni per classe (da 20,6 a 21 in media per classe). In una lettera inviata ad alcune associazioni per l'aiuto ai disabili e e ai direttori scolastici regionali (2 aprile 2007), il ministero scrive: ´Si osserva che solo in fase residuale e con riferimento alle prime classi si ipotizza la possibilità di non procedere a sdoppiamenti di classi in presenza di una o due unità eccedenti', ma che al tempo stesso non si può procedere a un abbattimento automatico dei parametri massimi. Si devono contemplare rispettivamente le esigenze formative dell'alunno, il progetto articolato di integrazione, le strategie e metodologie adottate dai docenti della classe del sostegno e di tutta la scuola,´ inserendo l'eventuale riduzione del numero di alunni per classe nel più generale contesto educativo della scuola dell'autonomia'. Insomma, se è possibile o meno non innalzare il numero di alunni per classe quando ci sono studenti disabili lo si dovrà stabilire volta per volta, assumendosene la responsabilità e senza nessuna copertura da parte dell'amministrazione centrale. Sulla Tarsu, nelle risposte alle scuola (sul sito www.istruzione.it), il ministero precisa che non ci saranno risorse aggiuntive. Che con i soldi del capitolone, ovvero del finanziamento diretto, gli istituti scolastici dovranno pagare tutto. E dunque anche la Tarsu.
Ma se i soldi non bastano, come le scuole lamentano, pur tenendo presente che la tassa sui rifiuti è una spesa obbligatoria, si deve assicurare ´la dovuta priorità alle spese necessarie per garantire l'ordinato svolgimento delle lezioni'. Insomma, la Tarsu va pagata con i fondi ordinari ma solo dopo aver assicurato il regolare funzionamento della scuola. Una nuova pillola di saggezza dell'arte di arrangiarsi.