ItaliaOggi: Cesoie ai direttori regionali
Pronto il decreto sugli organici: tagliate 7.236 cattedre di diritto, 4.473 di fatto.
Classi più numerose, i criteri decisi a livello locale
Si gioca su un doppio binario la strategia di Fioroni per tagliare il numero di cattedre e realizzare così quel risparmio previsto dalla Finanziaria 2007. Nel decreto inviato al ministero dell'economia, che dovrebbe essere ufficializzato nel giro di un paio di giorni, il ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, da un lato rivede al rialzo le stime del fabbisogno di insegnanti per il prossimo anno: ci saranno circa 28 mila studenti in più rispetto allo scorso anno. Ergo, un fabbisogno di docenti di ulteriori 2.453. Conteggio con il quale Fioroni spiega che per innalzare il numero di alunni per classe da 20,6 a 21 sia sufficiente tagliare non 19 mila classi, come recita la relazione tecnica alla Finanziaria, ma 11 mila. Un taglio che, propone Fioroni, dovrebbe avvenire solo per 7.236 posti sull'organico di diritto, ossia il numero di posti sui quali è possibile anche fare assunzioni a tempo indeterminato. Il restante taglio, 4.473 cattedre, ricadrà sull'organico di fatto, quello costituito anno per anno per sopperire a una domanda non prevista di istruzione. Il secondo fronte è quello delle modalità della riduzione. Attenzione alle particolarità del territorio, raccomanda il ministero nella circolare che accompagna il decreto, ma saranno gli stessi direttori scolastici regionali a stabilire come e dove tagliare per realizzare gli obiettivi fissati. Per esempio, si potranno costruire anche classi più numerose rispetto a quanto previsto dalla legge. Saranno, però, i direttori regionali a indicare le misure caso per caso, per evitare che si creino due classi al posto di una sola. Una facoltà, quella assegnata ai direttori regionali, considerata troppo ampia e fonte di eventuali discriminazioni, lamenta la Cgil scuola. ´Ancora non ci siamo. Va evitato il sovraffollamento delle classi e vanno garantiti gli attuali livelli e le attività laboratoriali di tempo pieno e tempo prolungato', è il commento di Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola. Nella scuola elementare, per esempio, saranno tagliati i posti degli specialisti per l'insegnamento della lingua straniera: sarà possibile ricorrervi solo in caso di assoluta necessità e comunque con il rapporto di un prof ogni sette-otto classi. Per la scuola media, resta confermato un monte ore annuo di 957 ore. Per consentire il tempo prolungato, eventuali incrementi di posti saranno possibili solo nell'ambito del contingente assegnato alla regione. Se non dovesse essere sufficiente, le domande di tempo prolungato andranno dirottate presso altri istituti. Alle superiori, indica sempre la circolare, tutte le cattedre devono essere ricondotte alle 18 ore settimanali. Dunque, la possibilità di conservare la titolarità del posto resta subordinata all'avvenuto completamento a 18 ore per tutte le cattedre interne. Qualora, poi il numero di domande di iscrizione non dovesse essere sufficiente a costituire una prima classe, saranno redistribuite tra i diversi corsi di studio, anche diversi da quelli richiesti. Gli alunni potranno sempre optare per altri istituti in cui funzionano la sezione, l'indirizzo o la sperimentazione richiesta. Novità anche sul fronte dei corsi serali: potranno essere costituiti solo in presenza di un numero minimo di 20 alunni. Sul fronte degli accordi stato-regioni per i corsi triennali di sperimentazione di formazione e istruzione professionale, questi non dovranno comportare ulteriori incrementi della consistenza degli organici. ´Se Padoa-Schioppa ha preteso la clausola di salvaguardia a tutela dei risparmi dell'istruzione', commenta il segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima, ´noi pretendiamo la clausola di salvaguardia del diritto allo studio'. Oggi al ministero saranno visionate le osservazioni dei sindacati. Ma la sensazione è che potranno essere ben pochi i ritocchi. La vera spada di Damocle è quella del tesoro, che dovrà accettare tagli sugli organici solo in parte di diritto e dunque certi.