ItaliaOggi: Bersani smonta la scuola
A sorpresa nel decreto liberalizzazioni altra picconata alla Moratti
La riforma della scuola che Giuseppe Fioroni non riesce a fare e discutere con la sua maggioranza parlamentare riappare per decreto legge. A sorpresa l'ultima picconata all'impianto di Letizia Moratti arriva dal decreto legge sulle liberalizzazioni presentato da Pierluigi Bersani al consiglio dei ministri di ieri che l'ha approvato dopo ore di discussione. Il decreto abolisce uno dei punti più discussi della riforma precedente, quello della trasformazione degli istituti tecnici professionali in licei tecnologici ed economici. Si torna all'antico e per decreto, con motivazione francamente ridicola: domani scadono i termini per le iscrizioni alle scuole, e non c'era tempo da perdere. Si avrà un giorno per decidere (...) Naturalmente non ci sarà il tempo necessario per conoscere le nuove norme e fare iscrivere studenti a quegli istituti professionali che sulla carta erano a rischio di estinzione. Sarà necessario ora un ulteriore provvedimento per prorogare il termine delle pre-iscrizioni, altrimenti il decreto legge sarà inutile. Ma certo fare così una riforma che chiede largo consenso e un minimo di dibattito getta ombre inutili su uno dei pochi provvedimenti che il governo poteva presentare come fiore all'occhiello.
Non che sia particolarmente coraggioso il pacchetto Bersani varato ieri dal consiglio dei ministri. Un esempio per tutti: quello delle Poste. Invece di intervenire su uno dei più rilevanti monopoli esistenti in Italia Bersani tira fuori dal suo cilindro un timido coniglietto: verranno rimborsate in parte le lettere spedite e non giunte a destinazione. Vedremo come e quando. Ma certo ci si sarebbe attesi ben altri provvedimenti su una holding pubblica che allarga sempre più la sua attività: dai servizi finanziari al trasporto aereo con la sua compagnia charter Mistral, le cui hostess saranno tra poco firmate Gattinoni.
Per il resto buone cose. La migliore di tutte è che per la prima volta da quando è in carica il governo di Romano Prodi vara un maxi-provvedimento senza inserire nuove tasse. Qui, anzi, qualcuna scenderà per le imprese che apriranno il capitale ad organismi di investimento collettivo. Buone cose anche per i consumatori su assicurazioni e scoperti bancari. Altre belle notizie sparse qua e là nel decreto e nel ddl di accompagnamento. Ne riferiamo all'interno del giornale. Ma l'impressione di Francesco Rutelli non era così sbagliata: tutto si può dire del pacchetto Bersani, salvo che liberalizzi. A meno che consentire a tutti di fare il parrucchiere, la guida turistica o il derattizzatore sia l'unica svolta liberal possibile a questo governo...
Franco Bechis