ItaliaOggi: Atenei sotto esame Arriva l'agenzia
Mussi: tra pochi giorni il decreto applicativo.
Ogni promessa è debito. E l'agenzia di valutazione sul sistema universitario che il ministro dell'università Fabio Mussi aveva annunciato sin dall'inizio del suo mandato potrebbe finalmente vedere una prima bozza a strettissimo giro. Il titolare dell'università ha infatti dichiarato ieri che il decreto applicativo per la costituzione della nuova agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario sarà varato tra pochi giorni. Nascerà così un'Authority indipendente e imparziale che avrà il compito di valutare la qualità delle attività delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati. Ma non solo. I risultati delle attività di valutazione costituiranno il criterio di riferimento per lo stanziamento dei finanziamenti statali alle università e agli enti di ricerca. Non più finanziamenti a pioggia quindi, ma fondi da assegnare in base al merito e ai risultati ottenuti. Ma i provvedimenti urgenti non finiscono qui. E il ministro dell'università indica in una riforma della struttura del corpo docente una delle altre priorità del suo ministero. Perché se nel resto del mondo c'è una struttura piramidale che si restringe fino ai posti di maggior prestigio, noi, ha spiegato Mussi, ´abbiamo 20 mila professori ordinari, 19 mila associati, 22 mila ricercatori, e sotto un esercito di servi della gleba che per stipendi da fame magari tiene in piedi il sistema'. Ma la disamina del titolare dell'università non si ferma e l'attacco va anche verso lo stato della docenza universitaria: ´L'età media è la più alta del mondo: tra gli ordinari è di 60 anni e ormai anche i ricercatori stanno invecchiando'. Cosa fare quindi? Si è già iniziato a fare, ha rivendicato Mussi, ´un piano straordinario per i ricercatori, poi vanno centellinati col contagocce i concorsi per le fasce superiori, che vanno anche cambiati, semplificati, puntando sulla valorizzazione dei titoli, sulla certificazione della carriera e l'effettivo valore scientifico del candidato'. Anche per questo è in arrivo nei prossimi giorni un decreto sui dottori di ricerca, perché, ha spiegato il ministro, ´il dottorato deve essere titolo privilegiato che dà punteggio ai concorsi'. Anche sui corsi di laurea, secondo il ministro, bisogna però ´rimetterci un po' le mani e aggiustare il sistema'. Non è sbagliata, secondo Mussi, ´l'idea di due livelli di laurea, anzi tre se si considera il dottorato, purché', ha concluso, ´il triennio sia una laurea che dà un chiaro profilo professionale e il biennio sia davvero una specialistica, non un allungamento del brodo'