ItaliaOggi: Atenei on-line nel mirino
nuove regole
Atenei on-line ancora nel mirino del ministro dell'università. A mettere i sigilli alle università telematiche o quanto meno ad alzarne gli standard di qualità, sarà, infatti, un regolamento che i tecnici del piazzale Kennedy stanno mettendo a punto in questi giorni e che stabilirà, con più chiarezza, quali dovranno essere i requisiti minimi che questi atenei dovranno possedere. A partire dalla verifica sulla correttezza delle assunzioni dei docenti, la maggior parte dei quali a carico dello stato come dipendenti pubblici arrotondano con contratti proprio negli atenei on line. Una stretta decisiva quindi agli atenei virtuali che grazie alla facilità con cui rilasciavano il titolo, avevano rastrellato una quantità mai vista prima di aspiranti dottori. Merito anche di quella riforma che aveva permesso un po' a tutti di mettere a frutto il proprio lavoro, facendosi riconoscere, sulla base dell'esperienza accumulata come ragionieri o guardie forestali, giornalisti o vigili del fuoco, impiegati catastali o brigadieri dei carabinieri, una gran quantità di crediti formativi universitari. Norma sulla quale lo stesso Mussi era intervenuto restringendo il tetto del riconoscimento dei crediti da 140 a un massimo di 60. Solo uno degli ultimi atti messi in campo dal ministro dell'università che, sin dall'inizio, aveva dichiarato l'intenzione di vederci chiaro sul proliferare dei corsi on-line, ed era intervenuto con un provvedimento per bloccare il nascerne di corsi di laurea dal dubbio valore didattico. Di concerto con il ministro per l'innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais, Mussi aveva quindi abrogato la modifica apposta nel 2005 al dm del 17 aprile del 2003 (concernente «i criteri e le procedure di accreditamento dei corsi di studio a distanza delle università statali e non statali e delle istituzioni universitarie abilitate a rilasciare titoli accademici»), che dava la possibilità alle università telematiche di istituire corsi di laurea in scienze infermieristiche. Lauree queste, che potevano però esse istituite solo con apposite convenzioni stipulate dalle stesse università telematiche con gli atenei statali. Non solo. Con un atto d'indirizzo del 1° giugno 2006, poi un ulteriore freno al nascere di nuovi atenei. Prevedendo che, in attesa di definire modalità e termini di presentazione delle istanze sulla costituzione di università telematiche, fosse, per ora, sospeso l'esame delle richieste di nuove istituzioni e anche quello delle domande già presentate ma non ancora definite. Ora a essere chiamate in causa sono comunque le università esistenti che dovranno dimostrare di avere tutti i requisiti per rilasciare l'agognato diploma.