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ItaliaOggi-Ata in piazza contro il precariato

Ata in piazza contro il precariato Monta la protesta degli Ata. Con una serie di assemblee sindacali, sit in e manifestazioni, quella nazionale il 1° dicembre prossimo a Roma, Cgil, Cisl e ...

25/10/2005
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ItaliaOggi

Ata in piazza contro il precariato

Monta la protesta degli Ata. Con una serie di assemblee sindacali, sit in e manifestazioni, quella nazionale il 1° dicembre prossimo a Roma, Cgil, Cisl e Uil denunciano la mancanza di assunzioni per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Nonostante gli Ata detengano la percentuale più alta di precari della scuola, circa 60 mila lavoratori con contratti annuali rispetto ai 260 mila in organico, il piano pluriennale di assunzioni varato dal governo li ha dimenticati. Delle 30 mila assunzioni previste per il 2006 e il 2007, nessuna è destinata agli Ata, gli sforzi del governo si sono concentrati sulla categoria più corposa della scuola, gli insegnanti. La mancata programmazione delle assunzioni si accompagna alle esternalizzazioni delle funzioni e a un aggravio dei carichi di lavoro. Cgil, Cisl e Uil scuola chiedono che la revisione in corso d'opera dei bandi di gara per i servizi in appalto (Lsu), 'non gravi ulteriormente sugli organici né produca surrettiziamente una estensione delle esternalizzazioni, sia per quanto riguarda il numero delle scuole interessate, sia per quanto riguarda la tipologia delle attività attualmente in appalto'. Ci sono poi nuovi tagli di spesa che gravano sul personale e che comportano un appesantimento del lavoro. 'È necessario costituire una commissione mista che elabori proposte in merito alla rideterminazione dei criteri e dei parametri per una nuova distribuzione degli organici alle singole scuole che abbia come riferimento le nuove professionalità, l'esigenza di funzionalità dei servizi, l'estensione dell'area tecnica'. In campo anche il discorso della ridefinizione delle qualifiche professionali. Il contratto prevedeva la creazione di un'area professionale apposita, di fascia intermedia tra il direttore dei servizi amministrativi e il personale esecutivo. Una professionalità nuova, da formare, da far crescere, anche economicamente. E che a tutt'oggi non è stata avviata da un apposito contratto integrativo


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