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ItaliaOggi-Ata, a Berlusconi l'ultima parola

Iniziativa stragiudiziale di Cgil, Cisl e Uil scuola per aggirare il vincolo della legge finanziaria. Ata, a Berlusconi l'ultima parola In ballo il riconoscimento dell'anzianità preg...

12/04/2005
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ItaliaOggi

Iniziativa stragiudiziale di Cgil, Cisl e Uil scuola per aggirare il vincolo della legge finanziaria.

Ata, a Berlusconi l'ultima parola

In ballo il riconoscimento dell'anzianità pregressa di servizio

L'anzianità degli Ata in mano a Berlusconi. I sindacati scuola di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al premier di intervenire per il riconoscimento dell'anzianità del servizio prestato dal personale amministrativo, tecnico e ausiliario e dagli assistenti di laboratorio, già dipendenti dagli enti locali e trasferiti alle dipendenze dello stato per effetto dell'articolo 8 della legge 3 maggio 1999, n. 124. Il fatto che i giudici della sezione lavoro della Corte di cassazione hanno ribadito, con più sentenze, il diritto del suddetto personale al riconoscimento, anche ai fini economici, dell'anzianità di servizio maturata nell'ente locale di provenienza ha, come era facilmente prevedibile, galvanizzato tutto il personale interessato alla vertenza. La circostanza che le sentenze avranno effetto solo nei confronti dei ricorrenti sta creando notevole agitazione tra quanti si erano riservati di adire le vie legali non appena fosse intervenuto un favorevole orientamento giurisdizionale alle tesi da loro sostenute e fatte proprie dalle organizzazioni sindacali. Una agitazione che potrebbe presto concretizzarsi in valanghe di ricorsi ai giudici del lavoro. Ed è proprio al fine di evitare un inutile e ulteriore contenzioso con conseguenze di un evidente e probabile danno all'erario (spese legali e interessi moratori), che le organizzazioni sindacali hanno chiesto al presidente del consiglio dei ministri, Silvio Berlsuconi, e al ministro per la funzione pubblica, Mario Baccini, di valutare l'opportunità di adottare tutti i provvedimenti necessari per estendere l'efficacia dei giudicati della Cassazione a tutti i lavoratori che abbiano esperito il tentativo di conciliazione o che abbiano, comunque, in altro modo messo in mora l'amministrazione scolastica. La richiesta sindacale era peraltro l'unica percorribile per cercare di risolvere per via extragiudiziaria la questione, stante il disposto dell'art. 132 della legge 30 dicembre 2005, n. 311 che fa espresso divieto, per il triennio 2005-2007, alle amministrazioni pubbliche di adottare provvedimenti per l'estensione di decisioni giurisdizionali aventi forza di giudicato o comunque divenute esecutive, in materia di personale a esse appartenenti, 'salvo diversa determinazione della presidenza del consiglio dei ministri'. Se la funzione pubblica, come appare verosimile dato l'elevato costo che comporterebbe in tempi brevi l'estensione del giudicato della Corte di cassazione, risponderà negativamente alla richiesta sindacale, non potranno che essere i giudici del lavoro a riconoscere ai ricorrenti il diritto alla valutazione nei termini indicati dai giudici della Corte, anche ai fini economici e di progressione di carriera, dell'anzianità maturata nell'ente di provenienza.


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