Italia Oggi-Tempo scuola, la piazza si mobilita
Tempo scuola, la piazza si mobilita Sfocia in piazza, il prossimo sabato, la protesta telematica di docenti e genitori contro l'abolizione del tempo pieno e di quello prolungato. Sono più di 30 i c...
Tempo scuola, la piazza si mobilita
Sfocia in piazza, il prossimo sabato, la protesta telematica di docenti e genitori contro l'abolizione del tempo pieno e di quello prolungato. Sono più di 30 i coordinamenti e i comitati che si sono dati appuntamento, via Internet, a Roma per chiedere di mantenere inalterato alle elementari e alle medie il tempo scuola.
Nella lista dei partecipanti figurano il mondo dell'associazionismo civile (per esempio Arci e Libera), associazioni professionali della scuola (come Cidi e Mce), ma anche forze del centro-sinistra e dei sindacati. Tra questi hanno già deciso di aderire Cobas, Cgil scuola e Cisl scuola.
La pietra dello scandalo per i manifestanti è rappresentata dal primo decreto di attuazione della legge n. 53/2000, la cosiddetta riforma Moratti, che, sempre secondo gli organizzatori, avrebbe un effetto devastante sulla scuola pubblica: 'Riduzione del tempo scuola e cancellazione del tempo pieno e prolungato, istituzione del tutor, personalizzazione dei percorsi, iscrizioni anticipate, riduzione della scuola dell'infanzia a parcheggio, introduzione del doppio binario licei e formazione professionale, cancellazione dell'obbligo scolastico'. I tempi per un'eventuale modifica del decreto attuativo sono tra l'altro strettissimi: le commissioni parlamentari si esprimeranno entro il prossimo 19 gennaio sul provvedimento. Un parere obbligatorio, ma non vincolante, dopo il quale il governo potrà definitivamente licenziare il decreto.
Secondo gli organizzatori della manifestazione, inoltre, non sarebbero sufficienti a garantire il mantenimento dell'attuale tempo scuola le modifiche apportate dal ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, in sede di conferenza unificata stato-regioni-autonomie locali. Per il ministero, invece, gli emendamenti approvati, che sono alla base del via libera dato dalla conferenza, garantiranno agli studenti e alle famiglie la stessa offerta formativa, non intaccando il tempo scuola, con miglioramenti che passano, per esempio, attraverso l'introduzione del tutor e la previsione del diritto-dovere all'istruzione-formazione fino ai 18 anni, in sostituzione del vecchio obbligo scolastico. (riproduzione riservata)