FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3786783
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Italia Oggi-Stipendi soft per i docenti italiani

Italia Oggi-Stipendi soft per i docenti italiani

Stipendi soft per i docenti italiani Insegnanti sotto del 10% rispetto agli stipendi dei colleghi europei. È quanto emerge dal dossier 2004 sull'istruzione italiana della Uil scuola. Dal...

14/07/2004
Decrease text size Increase text size
ItaliaOggi

Stipendi soft per i docenti italiani

Insegnanti sotto del 10% rispetto agli stipendi dei colleghi europei. È quanto emerge dal dossier 2004 sull'istruzione italiana della Uil scuola.
Dal 1993 al 2003 gli stipendi dei docenti hanno con fatica inseguito i livelli di inflazione: l'andamento mostra un picco verso il basso negli anni 95/96 e una lenta risalita a partire dal '97.

È dalla contrattazione del 2001 che si superano i parametri del '93, con incrementi che in termini reali vanno dall'1 all'8%, a seconda del grado di scuola e del livello di anzianità, con una penalizzazione per chi ha più anni di servizio. Un professore di liceo, per esempio, a fine carriera può spendere oggi in più l'1,4% rispetto a dieci anni fa.

Incrementi che, comunque, sono serviti solo parzialmente a recuperare il gap che separa gli stipendi italiani dalla media di quelli europei. Se la differenza è piuttosto contenuta a inizio carriera (-3,5% in media), si alza consistentemente a metà carriera, ossia dopo 15 anni di servizio: -11,66% alla scuola primaria, -7,74% alle medie, -13% circa alle superiori. Differenze solo di poco più basse dopo 25 anni di lavoro.

'È aumentata la fiducia e la qualità della scuola italiana, con un aumento della preferenza verso gli istituti pubblici, dal 92 al 94% in un anno, ma resta ancora basso il livello degli investimenti', commenta Massimo Di Menna, segretario della Uil Scuola, che lancia al governo la proposta di avviare una nuova stagione di concertazione per il rilancio del sistema istruzione.

Gli studenti italiani si confermano quelli che in Europa hanno più ore di lezioni: 1020 l'anno, circa 43 in più della media Ue.

Con la riforma Moratti, che entrerà a regime per la scuola elementare e per il primo anno delle medie a partire dal prossimo settembre, si scenderà a 891 ore, escludendo le lezioni aggiuntive che saranno decise dagli istituti.

Con la riforma dunque l'Italia si posiziona al di sotto del parametro europeo.

Resta poi il problema del precariato, arrivato a oltre 170 mila unità, 69 mila Ata e oltre 100 mila insegnanti. Si tratta del personale che lavora nelle scuole con contratti di breve o lunga durata, per intendersi fino al termine delle lezioni.

L'aumento del ricorso al personale precario si accompagna alla contrazione dei posti in organico.

'Serve un piano pluriennale di assunzioni', chiede la Uil


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL