Italia Oggi-Sperimentazione Doppio binario per la partenza
Pronto il nuovo decreto, dopo le critiche del Cnpi. Sperimentazione Doppio binario per la partenza Di Alessandra Ricciardi Pronte le modifiche al decreto sulla mini-sperimentazione. Il minist...
Pronto il nuovo decreto, dopo le critiche del Cnpi.
Sperimentazione Doppio binario per la partenza
Di Alessandra Ricciardi
Pronte le modifiche al decreto sulla mini-sperimentazione. Il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, ha già messo a punto un nuovo articolato del provvedimento, che dà avvio ai test dei cicli scolastici, alla luce dei rilievi avanzati dal Cnpi. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il decreto sarà firmato nei prossimi giorni e prevede una partenza differenziata per le materne ed elementari. Per le prime sarà infatti necessario acquisire il via libera dei comuni che dovranno partecipare alle spese. Le seconde, invece, potrebbero mettersi in moto già entro fine mese. Il parere del consiglio nazionale della pubblica istruzione sarà presentato ufficialmente oggi, ma la bozza elaborata dalla commissione è stata largamente anticipata e il ministero ha avuto modo di correggere il tiro e accogliere parte delle richieste di modifica avanzate dal Cnpi, nel tentativo di ammorbidire gli effetti di una relazione che è sostanzialmente negativa nei contenuti. Il giudizio definitivo dell'organo consultivo dell'istruzione si conclude con la richiesta di modifiche radicali alla sperimentazione, nel caso in cui il ministro Moratti dovesse decidere di non rinviare di un anno l'operazione. Ipotesi, questa, caldeggiata vivamente dal parlamentino della scuola e invocata a gran voce dai sindacati che si sono confrontati venerdì scorso con i vertici del Miur proprio sui problemi organizzativi e didattici del piano. Ma un blocco completo del progetto di sperimentazione, dopo gli annunci fatti per una partenza già da questo settembre e con il disegno di legge delega di riforma che è ancora in attesa del primo sì del senato, rappresenterebbe una déb'#8240;cle difficile da giustificare. Il ministero, forte delle circa 1.000 domande di partecipazione al piano finora pervenute, sembra deciso a non fare marcia indietro e a far partire comunque l'operazione, anche se in ritardo rispetto all'avvio dell'anno scolastico, scaglionando elementari e materne, riducendo al minimo il contingente di scuole interessate, puntando alla maggiore flessibilità possibile nei modi di attuazione. Tanti ma e se che creano qualche perplessità sulla portata finale della sperimentazione e 'soprattutto sui suoi risultati, sul valore che questi potranno avere rispetto alla discussione sulla riforma in parlamento', dice il presidente della commissione cultura del senato, Franco Asciutti.
Il giudizio del Cnpi.
'La commissione non può valutare positivamente le modalità adottate sul piano della fattibilità dell'iniziativa sperimentale. È necessario, infatti, il rispetto dei tempi adeguati e la disponibilità di congrue risorse aggiuntive sia umane che economiche di cui non si riscontra traccia nel documento inviato', si legge nella bozza di parere che sarà discussa e ufficializzata oggi. Sul piano dei tempi, 'la procedura da seguire impone che, dopo l'emanazione del decreto da parte del ministro, si riuniscano gli organi collegiali della scuola per deliberare l'eventuale adesione o meno al progetto. Successivamente, in caso di delibera positiva, si deve verificare il reperimento delle risorse e la disponibilità dell'ente locale per procedere poi all'elaborazione e approvazione del nuovo Pof. Inoltre lo si deve presentare alle famiglie per chiedere la loro adesione che, secondo l'ipotesi prospettata, comporterebbe la riapertura delle iscrizioni'. L'iter delineato dal Cnpi comporterebbe dunque una partenza ad anno scolastico inoltrato, con non poche difficoltà da risolvere. C'è poi il capitolo risorse finanziarie, o meglio i soldi in più che servirebbero, che non ci sono e che saranno attinti dal fondo per l'autonomia. 'Ciò che verrà dato alle scuole che sperimentano verrà tolto alle altre in un momento in cui le risorse disponibili non sono certo adeguate ai bisogni delle scuole autonome. Sul piano delle risorse di organico non vi è alcuna garanzia neppure in riferimento alla scuola dell'infanzia'. Mancano poi 'precisi e significativi criteri per la scelta delle scuole destinate a effettuare la sperimentazione'. Criticata anche la scelta di limitare la sperimentazione a un massimo di sole 200 scuole: 'Fornirebbero un test minimale'. La commissione conclude la bozza chiedendo, 'qualora il ministro non intenda rinviare l'avvio della sperimentazione al prossimo anno scolastico', di riformulare il testo del decreto e di prevedere una maggiore flessibilità nella sua realizzazione.
Le modifiche al decreto.
Su richiesta dei sindacati, il ministero ha annunciato che, per quanto attiene all'utilizzo del personale e alle ricadute sull'organizzazione del lavoro, saranno rispettate le vigenti norme contrattuali. Per evitare la riapertura delle iscrizioni per l'anticipo alle elementari, inoltre, il nuovo decreto prevede che le scuole interessate accoglieranno solo le domande dei bambini già iscritti alla scuola dell'infanzia dello stesso circolo didattico, nell'ambito di un progetto di continuità. Nelle materne la sperimentazione si farà là dove non ci sono liste di attesa e solo dopo aver concertato le procedure con l'Anci, l'Associazione nazionale dei comuni italiani, sui requisiti minimi di qualità del servizio. Inevitabile, dunque, un ulteriore allungamento dei tempi. Dei correttivi saranno introdotti anche per favorire la decisione flessibile delle scuole. Condizione essenziale per l'adesione alla sperimentazione degli istituti sarà la delibera degli organi collegiali della scuola. Nei gruppi che faranno il monitoraggio sarà garantita la presenza degli insegnanti.
La posizione dei sindacati.
'Restano forti perplessità su una sperimentazione decisa ad agosto per settembre. La nostra richiesta è stata chiara: occorre rendere meno rigido il modello di sperimentazione e più rispondente alle specifiche determinazioni del collegio dei docenti', ha detto il segretario della Uil scuola, Massimo Di Menna, a seguito dell'incontro tenutosi al ministero sui problemi della sperimentazione. 'Non sono state fornite risposte soddisfacenti sui dubbi sollevati dalla parte sindacale', sottolinea Alessandro Ameli, responsabile nazionale Gilda. 'L'impressione è che si navighi al buio e che le questioni poste dai sindacati vengano accolte come inevitabile fastidio burocratico'. 'Siamo in presenza di un'improvvisazione senza capo né coda', ha commentato il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini. 'C'è stato prima detto che il decreto era aperto al confronto per poi apprendere che il confronto era già finito; con la riconferma dei punti da noi criticati'. Sostanziali modifiche alla bozza di decreto sono state chieste anche da Fedele Ricciato, numero uno dello Snals. 'Se non ci saranno risposte puntuali, non credo che ci siano condizioni di fattibilità', ha detto Ricciato. 'Abbiamo chiesto inoltre maggiore considerazione del parere del Cnpi, che per noi costituisce il parlamento della scuola'. Perplessità sono espresse anche dalla Cisl scuola di Daniela Colturani circa 'l'opportunità dei tempi indicati. Non è in discussione lo strumento, ma le modalità'.