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Italia Oggi-La Moratti riduce l'italiano per le lingue

Approvato il decreto attuativo della riforma sulla scuola. La Moratti riduce l'italiano per le lingue Cura dimagrante alle medie per lo studio di italiano, storia e geografia, che perdono due or...

27/01/2004
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ItaliaOggi

Approvato il decreto attuativo della riforma sulla scuola.

La Moratti riduce l'italiano per le lingue
Cura dimagrante alle medie per lo studio di italiano, storia e geografia, che perdono due ore settimanali. Il monte orario complessivo di lezioni a partire dal prossimo settembre resterà inalterato rispetto a quello attuale, ossia 40 ore comprensive della mensa, ma dovrà fare spazio per accogliere sei ore, dedicate allo studio delle materie opzionali, e due per la seconda lingua comunitaria. Dal nuovo prospetto orario risulta così che le discipline tradizionali perdono complessivamente cinque ore di lezioni obbligatorie, che salgono a sei se si considerano gli istituti bilingui, nei quali lo studio della seconda lingua poteva contare su tre ore settimanali, dal prossimo settembre ridotte a due. È quanto emerge dall'esame dall'allegato tecnico del decreto legislativo di attuazione della riforma dei cicli scolastici, apportavo definitivamente venerdì scorso dal consiglio dei ministri (il testo è stato pubblicato integralmente il 24 gennaio da ItaliaOggi).

Il decreto, che ha ottenuto il via libera dopo il parere favorevole, anche se con richieste di modifica, delle commissioni cultura e bilancio di camera e senato, ristruttura il percorso e l'organizzazione delle scuole dell'infanzia, della scuola primaria, ossia le ex elementari, e delle secondarie di primo grado. Nell'opera di restyling, il ministero guidato da Letizia Moratti ha dovuto bilanciare le esigenze di sempre con quelle di nuove materie da inserire nel piano obbligatorio.

Lo studio di italiano, storia e geografia, per esempio, fino a quest'anno poteva contare su 11 ore settimanali: dal prossimo anno scolastico passeranno a nove. Perderà due ore l'educazione tecnica e un'ora a settimana l'inglese, che passa da tre a due. Guadagna invece la seconda lingua, finora assente (tranne che nelle scuole bilingue), che guadagna due ore.

Il totale del monte orario obbligatorio settimanale è di 27 contro le 30 del precedente sistema. Una riduzione di orario a cui però non corrisponderà un taglio degli organici. Ed è questa una delle novità più importanti introdotte a seguito dell'esame parlamentare del provvedimento e delle osservazioni formulate. I docenti che infatti subiranno un taglio dell'orario di lezione non andranno in soprannumero, ma resteranno a disposizione della scuola in cui sono titolari fino a quando la riforma non entrerà a regime. Saranno utilizzati per coprire l'ampliamento dell'offerta formativa, che contempla fino a sei ore aggiuntive. Per gli studenti che opteranno per l'orario prolungato non è prevista nessuna spesa aggiuntiva, ma è richiesto l'obbligo di frequenza delle lezioni. L'anno scolastico non sarà infatti considerato valido se la frequenza sarà inferiore ai tre quarti 'dell'orario annuale personalizzato'.

Il tempo scuola

Gli studenti che dal prossimo anno sceglieranno il tempo pieno, sia alla scuola elementare che alle medie, avranno a disposizione un monte orario complessivo di 40 ore settimanali. Si avrà un tempo mensa codificato in dieci ore settimanali, quasi il doppio rispetto a quanto succede oggi nella prassi. L'orario annuale presso la scuola dell'infanzia andrà da un minimo di 875 ore a un massimo di 1.700 ore annue, a seconda dei progetti educativi delle singole scuole. Per garantire le attività è costituito l'organico di istituto. Alle elementari il monte ore annuo è di 891, a cui si aggiungono 330 ore per la mensa e, eventualmente, 99 per le attività facoltative, che sono decise in base alle richieste dei genitori e che sono gratuite. L'assistenza durante la mensa è sempre a carico dei docenti, ma viene soppressa la contitolarità tra gli insegnanti impegnati nella fascia mattutina e quella pomeridiana. Cresce a 198 ore il monte per le attività opzionali alle medie e decresce a 231 il tempo mensa.

L'accesso

È previsto l'accesso alla scuola dell'infanzia anche per i bambini che compiono i tre anni entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento, ma per generalizzare questa possibilità saranno necessari ulteriori decreti di copertura degli oneri. È questa la condizione a cui la commissione bilancio della camera ha subordinato il parere favorevole. Nell'anno 2003/2004 possono essere iscritti i bimbi che compiono tre anni entro il 28 febbraio 2004, ma solo se ci saranno posti disponibili e nei limiti di bilancio dei comuni. Alle stesse condizioni l'anticipo sarà consentito negli anni successivi. Alle elementari, possibile iscriversi a 5,5 anni già dal prossimo settembre.

Elementari

La scuola primaria, la ex elementare, perde l'esame del quinto anno, sostituito da verifiche periodiche, che solo in casi eccezionali porteranno alla ripetizione dell'anno nell'ambito del periodo biennale. Debutterà il docente tutor, che con 18 ore settimanali dovrà garantire il coordinamento delle varie attività e i rapporti con le famiglie. Sin dal primo anno sarà introdotto lo studio di una lingua straniera e dell'informatica.

Superiore di primo grado

Alle medie, possibilità di ampliare l'offerta formativa con materie opzionali, come alle elementari, scelte dalle famiglie. La personalizzazione del piano di studio comporta sempre l'obbligatorietà della frequenza e la gratuità delle lezioni aggiuntive. Anche alle medie è prevista la figura di un insegnante con compiti di tutoraggio nei confronti degli studenti e di raccordo con le famiglie e il territorio.

La valutazione resta annuale e spetterà ai docenti indicare gli interventi didattici necessari per l'eventuale recupero. Per il passaggio all'ultimo anno delle medie ci sarà uno scrutinio a parte dei collegi dei docenti. Il terzo anno si concluderà con un esame di stato e sarà improntato a orientare gli studenti nella scelta dell'indirizzo delle superiori.

Gli organici

Per evitare che la nuova organizzazione abbia ricadute negative sul personale, il decreto prevede il blocco degli organici delle scuole medie fin quando non entrerà a regime la riforma. Per il tempo pieno e quello prolungato, inoltre, sarà garantito per il 2004/2005 lo stesso numero di posti di insegnante oggi attivi. 'Per gli anni scolastici successivi all'attivazione di posti, per gli stesi fini, si provvede nei limiti della disponibilità di bilancio'.


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