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Italia Oggi-L'istruzione fa economia di cattedre

Nuovo taglio per il 2004/05 di 6 mila posti. L'istruzione fa economia di cattedre Crescono gli alunni in classe, ma diminuiscono gli insegnanti. La cura dimagrante imposta dal ministero dell'e...

30/03/2004
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ItaliaOggi

Nuovo taglio per il 2004/05 di 6 mila posti.

L'istruzione fa economia di cattedre
Crescono gli alunni in classe, ma diminuiscono gli insegnanti. La cura dimagrante imposta dal ministero dell'economia a quello dell'istruzione per contenere la spesa continua a produrre i suoi effetti: se nell'anno scolastico 2002/2003 sono state soppresse oltre 15 mila cattedre, rispetto al precedente, e nel successivo circa 7 mila, per il prossimo anno si annuncia una nuova sforbiciata, questa volta di circa 6 mila posti.

Una riduzione che non è sostenuta dalla contrazione degli studenti, almeno per i due anni passati, che hanno registrato un + 63 mila e +44 mila (dati del ministero dell'istruzione, elaborati da Legambiente). Per il prossimo anno il ministero fa la previsione di un calo di iscritti, che dovrebbe registrarsi alle superiori, di 20 mila unità; solo una previsione perché i dati definitivi sulle iscrizioni, chiuse a fine gennaio, non risultano ancora disponibili.

Ma è in base a questa contrazione che il dicastero di viale Trastevere giustifica, assieme alla riconduzione delle cattedre a 18 ore settimanali, il taglio alle piante organiche di diritto, messo nero su bianco nel decreto interministeriale sugli organici del personale docente 2004/2005, già firmato dal ministero dell'istruzione e ora al vaglio dell'economia (si vedano le anticipazioni del 16 marzo scorso). Il decreto ha scatenato un coro di critiche da parte dei sindacati: Cgil, Cisl e Uil spiegano che c'è stato addirittura un aumento degli alunni iscritti, anche a causa della ripresa della natalità e della regolarizzazione degli immigrati, e in generale comunque una crescita della richiesta formativa.

La spinta ad avere una scuola più accorta e meno spendacciona non risparmia neanche fondi gestiti direttamente dagli istituti, in base alla legge n. 440/97, per l'ampliamento dell'offerta formativa: passati dai 258,885 milioni di euro del 2001 ai 231,770 del 2002 e ai 225 del 2003. Negli ultimi due anni, inoltre, 20,5 milioni sono stati distolti dalle casse delle scuole per finanziare 'le iniziative finalizzate alla comunicazione del processo di riforma', ossia per pagare i vari opuscoli allegati ai giornali per far conoscere la delega prima e la legge n. 53/2003 poi sul riordino dei cicli scolastici.

Il nuovo taglio. Con la circolare n. 37 del 24 marzo 2004, il dicastero dell'istruzione ha trasmesso la bozza del decreto interministeriale sull'assegnazione delle dotazioni organiche.

Tranne la scuola dell'infanzia, per la quale è previsto un aumento di organico di 219 unità, si operano tagli generalizzati: 2.200 posti in meno nella scuola primaria (ex elementare), 591 nella secondaria di primo grado (ossia le medie); 2.513 nella scuola secondaria di secondo grado e 800 per il sostegno. Per quest'ultimo gli organici di diritto per l'anno scolastico 2004/2005 sono identici al passato anno, la riduzione opera sulla quota di organico aggiuntivo.

'Ulteriori posti per il funzionamento delle sezioni carcerarie, di quelle ospedaliere e delle attività inerenti ai corsi di istruzione per adulti', precisa il decreto, 'possono essere attivati in presenza di personale in esubero che non possa essere utilizzato su posti e ore di insegnamento disponibili fino al termine delle attività didattiche'. I dirigenti scolastici potranno variare in più il numero di insegnanti assegnato dal direttore regionale eccezionalmente per far fronte a un non previsto aumento di iscritti, che non sia diversamente fronteggiabile.

Le altre disposizioni. In applicazione della Finanziaria 2004, inoltre, ammontano a mille i posti tagliati per effetto della riduzione di esoneri e semiesoneri a vantaggio dei collaboratori dei dirigenti scolastici. Sforbiciata di altri mille posti per il pensionamento del personale in esubero e dei dipendenti collocati fuori ruolo per motivi di salute.

Per la scuola primaria, è ipotizzata un'assegnazione ulteriore di 2.900 posti dei quali 700 per l'insegnamento, della lingua straniera, se ci saranno iscrizioni anticipate al primo anno, i cui dati definitivi però, afferma il ministero, non sono ancora disponibili.

Mobilità. Slittano intanto le scadenze per la mobilità degli insegnanti. A causa del ritardo con il quale sono state messe a punto le nuove tabelle organiche, ci saranno tempi più lunghi per fare domanda di trasferimento: il 28 aprile, e non più l'8 aprile, è la scadenza per chi lavora nella scuola dell'infanzia, il 20 aprile, e non il 18 marzo, per la scuola primaria e il 3 maggio, e non il 29 aprile, per le superiori.


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