Italia Oggi-Insegnante tutor al debutto solo con accordo sindacale-Il ministro Letizia Moratti fa marcia indietro

Il ministro Letizia Moratti fa marcia indietro sulla riforma della scuola.

Insegnante tutor al debutto solo con accordo sindacale

La Moratti fa retromarcia sulla riforma della scuola. La figura dell'insegnante tutor, prevista alle elementari e alle medie dal prossimo settembre, sarà introdotta ma con un accordo con i sindacati. Il solo decreto, già emanato, non basta, ha detto ieri il ministro dell'istruzione, nel corso di un incontro con i rappresentanti sindacali, riconoscendo che la materia è di natura contrattuale. Durante il faccia a faccia, all'insegna di una ripresa del dialogo tra le parti, la Moratti ha anche illustrato il decreto per garantire il diritto dovere all'istruzione e formazione professionale fino ai 18 anni, attuativo di un altro troncone della riforma della scuola, e lo stato degli organici: confermati 625 posti di diritto in più per i docenti rispetto alle indicazioni iniziali Mentre si profila la ripartizione delle 15 mila assunzioni per il prossimo anno: 12.500 contratti a indeterminato dovrebbero andare agli insegnanti, 2500 al personale ausiliario, tecnico e amministrativo (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi del 28 aprile scorso).
'Si è trattata di una semplice, quanto ormai ripetuta, elencazione di titoli di provvedimenti presi o in corsa d'opera', ha criticato la Cisl scuola, 'una forma di dialogo scarsamente produttiva'.

Tutor e organici

Nei prossimi giorni il dicastero di viale Trastevere invierà all'Aran un atto di indirizzo per l'avvio delle trattative, che riguarderanno non solo il tutor, ma anche la mobilità e le figure professionali necessarie a seguire i bambini dell'anticipo alle materne. 'È il riconoscimento di quanto andavamo dicendo da tempo', dice Enrico Panini, 'visto che si tratta di una nuova figura professionale per la quale già il contratto 2002/2005, all'articolo 44, prevedeva l'intesa con i sindacati'.

Restano piene invece le critiche sullo stato degli organici: 'le 625 cattedre aggiuntive sono una goccia nel mare dei fabbisogni', dice Panini. Resterebbe grave, secondo i sindacati, la situazione di alcune regioni, come L'Emilia Romagna, e la Sicilia, che lamentato una completa inadeguatezza dell'organico, in particolare per le superiori. 'Serve un nuovo criterio di assegnazione del personale, che parta dalle esigenze del territorio, e soprattutto un piano pluriennale di assunzioni', sottolinea il numero uno della Uil scuola, Massimo Di Menna. Passi indietro della Moratti anche sulle indicazioni nazionali per i piani di studio: una circolare ministeriale ne garantirà l'attuazione graduale.

Allo studio del ministero poi la rivisitazione delle classi di concorso, per rispondere al fabbisogno di alcuni settori scoperti, come quello delle lingue.

Diritto-dovere

Il vecchio obbligo scolastico, di otto anni, va definitivamente in soffitta, sostituito dal diritto 'all'istruzione e alla formazione, per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età'. Il diritto, che costituisce anche un dovere, si realizza non solo nel sistema scolastico, ossia i licei, ma anche nel canale della formazione professionale e nell'apprendistato, 'secondo livelli essenziali di prestazione' che le varie istituzioni formatrici devono garantire sul territorio. Gli standard devono ancora essere definiti con apposito regolamento. E per verificare che il diritto sia rispettato, e dunque il dovere adempiuto, il decreto legislativo istituisce l'anagrafe nazionale degli studenti, che contiene i dati sull'iter di studio sin dalla prima elementare. Responsabili dell'adempimento del dovere sono i genitori, mentre la vigilanza spetta al sindaco del comune di residenza del giovane, al dirigente scolastico e ai servizi per l'impiego