Italia Oggi-Graduatorie, senza legge non si cambia
Cds ha negato la competenza del ministero. Graduatorie, senza legge non si cambia Le graduatorie non cambiano. Il Consiglio di stato ha spento le speranze dei precari storici, che contavano di ...
Cds ha negato la competenza del ministero.
Graduatorie, senza legge non si cambia
Le graduatorie non cambiano. Il Consiglio di stato ha spento le speranze dei precari storici, che contavano di poter vedere confermato il bonus attribuito dal ministero dell'istruzione e annullato dal Tar Lazio e di poter così risalire posizioni nelle liste permanenti. Se non sarà diversamente previsto dal legislatore, ha invece detto palazzo Spada, l'abilitazione conseguita dai supplenti attraverso concorso ordinario o sessione riservata continuerà a valere meno in graduatoria rispetto a quella conseguita attraverso le scuole universitarie di specializzazione. Insomma, nella scuola esistono abilitazioni di serie A, quelle fornite dalle Ssis e a cui vanno 30 punti, e quelle di serie B, conseguite attraverso selezione e a cui non va un punteggio apposito. Una scelta che è stata fatta dal legislatore e che il ministero dell'istruzione non può modificare con proprio decreto.
La vittoria dei Ssis è stata sancita dal Consiglio di stato (si veda ItaliaOggi di venerdì scorso), che ha confermato la decisione del Tar Lazio. La sesta sezione dell'organo di appello della giustizia amministrativa, con la sentenza n. 8499/2003, depositata lo scorso 24 dicembre, ha così confermato la legittimità della diversa valutazione dei titoli di abilitazione e ha negato la competenza dell'amministrazione scolastica a rivedere le tabelle di valutazione dei titoli dei docenti. I precari d'annata devono dunque attendere che il parlamento approvi il disegno di legge che rivisita il sistema dei punteggi (AS 2529), sul quale domani la commissione istruzione del senato inizierà la discussione in sede referente, per risalire posizioni in graduatoria.
Il ministero dell'istruzione aveva invece tentato di riequilibrare la situazione tra docenti Ssis e precari storici, dopo le accese polemiche da parte di questi ultimi e le ripetute vicende giudiziarie, attribuendo ai supplenti della vecchia generazione un bonus di 18 punti, da sommare alla valutazione del servizio, che avrebbe portato a cumulare 30 punti in due anni. Lo stesso punteggio attribuito ai docenti Ssis dopo il corso universitario di abilitazione, di durata biennale.
Ma la modifica era intervenuta con un decreto ministeriale (n. 40/2003) e il Tar Lazio aveva censurato il provvedimento, disponendone l'annullamento. Il dicastero di viale Trastevere si è adeguato alla sentenza, disponendo la sottrazione dei 18 punti dalle posizioni dei singoli docenti in graduatoria.
La decisione del Tar è stata condivisa dai giudici di palazzo Spada, che hanno tra l'altro giudicato irrilevanti, perché privi di risvolti normativi, i richiami all'ordine del giorno parlamentari accolti dal governo in sede di approvazione della legge n. 306/2000, che prevedevano un riconoscimento ad hoc anche per i precari storici. L'amministrazione scolastica, inoltre, poteva sì apportare delle 'ulteriori modifiche' alla legge, ma non contrastando la volontà del legislatore, 'volta a valorizzare il titolo conseguito presso le scuole di specializzazione'. L'attribuzione di un punteggio aggiuntivo 'ai titoli abilitativi diversi dai diplomi rilasciati dalle Ssis è priva di basi normative e logiche, a differenza del bonus aggiuntivo di 30 punti attribuito ai diplomati presso le Ssis', che trae legittimazione 'dall'articolo 1, comma 6-ter, aggiunto al dl 28 agosto 2000 n. 240 dalla legge di conversione n. 306/2000'.
L'amministrazione scolastica ben ha fatto, dunque, al momento della stesura delle graduatorie permanenti da cui sono state fatte le assunzioni lo scorso settembre, a sottrarre i 18 punti.
In caso contrario, le graduatorie permanenti sarebbero state censurate dal Consiglio di stato, con l'obbligo per il ministero di rivedere le posizioni dei supplenti ad anno scolastico già avviato. (riproduzione riservata)