Italia Oggi-Gli esami ai presidi nel caos
Ma sindacati confederali e Snals stanno invitando a non sottoporsi al Sivadis. Gli esami ai presidi nel caos Partita la valutazione sperimentale dei dirigenti È iniziata nelle varie regioni, ...
Ma sindacati confederali e Snals stanno invitando a non sottoporsi al Sivadis.
Gli esami ai presidi nel caos
Partita la valutazione sperimentale dei dirigenti
È iniziata nelle varie regioni, per impulso delle rispettive direzioni generali, la fase preliminare del procedimento di valutazione dei dirigenti scolastici. Il procedimento, per l'anno scolastico in corso, riguarderà solo i dirigenti di un numero limitato di scuole, scelti in base a criteri che consentano di sperimentare il sistema di valutazione con riferimento alle diverse realtà scolastiche. La prima applicazione avrà, appunto, carattere sperimentale. Le valutazioni formulate non produrranno effetti giuridici, né avranno riflessi economici relativi a quella parte della retribuzione collegata ai risultati ottenuti dal dirigente nell'esercizio della funzione. I sindacati confederali e anche lo Snals hanno ritenuto opportuno invitare i dirigenti scolastici (prescelti per la sperimentazione) a dichiarare la propria indisponibilità a partecipare al procedimento di valutazione. Una forma di protesta (nel quadro di una più generale mobilitazione) che ha motivazioni riferite alla validità del modello di sperimentazione. Il Sivadis (Sistema di valutazione dei dirigenti scolastici), come segnala una lettera aperta del coordinamento (Cgil-Cisl) di Milano e provincia, sarebbe rivolto 'a valutare presunti risultati piuttosto che abilità professionali'. Le riserve espresse riguardano anche l'impostazione metodologica della valutazione, orientata alla 'descrittività' invece che all'effettiva considerazione della realtà scolastica e all'azione svolta in concreto dal dirigente.
Il sistema di valutazione
La necessità della valutazione scaturisce dalla posizione del dirigente e dalla precisa caratterizzazione della sua figura. La legge delinea la responsabilità dirigenziale con riguardo ai compiti correlati alla funzione e agli obiettivi assegnati. Il contratto collettivo di lavoro dell'area quinta della dirigenza (come i contratti delle altre aree) definisce la disciplina di tale particolare responsabilità. 'I dirigenti scolastici rispondono in ordine ai risultati, tenendo conto delle competenze spettanti nell'assetto funzionale delle istituzioni scolastiche'. In particolare, le prestazioni, le competenze organizzative dei dirigenti scolastici e il livello di conseguimento degli obiettivi assegnati, sono valutati con i sistemi, le procedure e le garanzie individuate. Si tratta di verificare, in primo luogo, se gli istituti e le modalità della valutazione individuati dall'amministrazione soddisfino le condizioni poste dal contratto. I criteri di valutazione debbono aver riguardo alla specificità dell'istituzione scolastica 'considerata nel suo contesto territoriale e sociale, nelle sue finalità e negli obiettivi del piano dell'offerta formativa, tenendo conto delle risorse umane, finanziarie e strumentali effettivamente disponibili'. Per altro verso, il contratto sancisce l'obbligo dell'amministrazione, in relazione ai generali principi di trasparenza e di pubblicità degli strumenti di valutazione, di comunicare agli interessati preventivamente i criteri adottati, prima dell'inizio del procedimento (in sostanza, all'inizio dell'anno scolastico al quale sarà riferita la valutazione).
Le garanzie intrinseche al processo di valutazione, pure stabilite dal contratto di lavoro, prevedono la partecipazione dell'interessato al procedimento valutativo, con interlocuzione nella fase iniziale, durante lo svolgimento e nella fase conclusiva. Nel caso di riscontro di elementi negativi, il valutatore (in prima istanza) verrà affiancato da due esperti (di cui uno proveniente dal settore pubblico) per ulteriori accertamenti e verifiche. L'affiancamento degli esperti (che hanno una funzione consultiva tecnica, in relazione alle particolari problematiche) non trasforma il procedimento valutativo in attività di tipo collegiale. Le perplessità affacciate, in qualche caso, riguardano anche la nomina degli esperti da parte della stessa amministrazione. Questa modalità (peraltro prevista nel contratto di lavoro definito tra le parti) non assicurerebbe quella posizione di imparzialità e terziarietà auspicabile in un procedimento che può avere sbocchi anche gravi. La valutazione negativa, infatti, condiziona la persistenza del dirigente nell'incarico e l'affidamento di un altro incarico, oltre a determinare, in caso di reiterati giudizi negativi, conseguenze pesanti sul rapporto di lavoro.
La sperimentazione
L'introduzione di una fase meramente sperimentale rispecchia l'esigenza di rendere il sistema efficiente e rispondente alle finalità poste dalla legge.
Quanto al metodo della valutazione, il contratto di area esprime la precisa indicazione 'di privilegiare nella misura massima possibile l'utilizzazione di dati oggettivi (meccanismi e strumenti di monitoraggio, valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dai dirigenti)'. Le perplessità, che affiorano in forma più o meno chiara e consapevole, riecheggiano il timore che i condizionamenti ai quali l'azione del dirigente è esposta non trovino poi una considerazione adeguata all'incidenza che nella scuola, più che in altri comparti, essi hanno. Una ragione, questa, per ricercare nella fase sperimentale i correttivi opportuni e le modifiche necessarie.