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Italia Oggi-Docenti in rivolta contro la riforma Moratti dell'università.

Manifestazione nazionale in tutti gli atenei il 17/2. Docenti in rivolta contro la riforma Moratti dell'università. Il disegno di legge delega approvato venerdì scorso dal consiglio dei mini...

20/01/2004
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ItaliaOggi

Manifestazione nazionale in tutti gli atenei il 17/2.

Docenti in rivolta contro la riforma Moratti dell'università. Il disegno di legge delega approvato venerdì scorso dal consiglio dei ministri che elimina la figura del ricercatore non piace al mondo accademico che insorge contro il provvedimento voluto dal ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, e chiede una revisione urgente del provvedimento che sarebbe per giunta inapplicabile con le attuali risorse a disposizione degli atenei. Le organizzazioni di settore (Adu, Andu, Apu, Cisl-Università, Cnu, Snals-Università, Snur-Cgil, Uilpa-Ur) con un documento unitario firmato venerdì notte hanno perciò proclamato lo stato di agitazione e hanno invitato tutte le sedi a promuovere assemblee unitarie presso ogni ateneo nella settimana tra il 26 e il 31 gennaio. Il periodo di protesta culminerà nella manifestazione nazionale che si terrà il 17 febbraio a Roma.

Una reazione dura e che non sembra destinata a essere stemperata nelle prossime ore, visto che il ministro Moratti nonostante l'opinione unanime del mondo universitario, dell'opposizione e di parte della maggioranza, per il momento non sembra disposta ad avviare un confronto sulla proposta. Una scelta fortemente criticata dal presidente della Conferenza dei rettori, Pietro Tosi, che aveva richiamato il ministro alla necessità di confrontarsi con il mondo accademico prima di licenziare una proposta che incide in modo profondo nella docenza universitaria. Inoltre a pesare sulla buona riuscita della riforma è l'assenza di finanziamenti adeguati. Un tema sul quale insiste con forza il documento unitario dell'organizzazioni della docenza, che criticano anche la decisione di riattribuire ai ministri dell'università e dell'economia 'piena discrezionalità sia nell'utilizzazione delle risorse che si libereranno nei prossimi anni con i pensionamenti, sia nella gestione del reclutamento e degli avanzamenti di carriera'. Oltre ai problemi finanziari, comunque, il provvedimento comporta tre effetti negativi: la precarizzazione della docenza, stabilità del ruolo solo per pochi e l'eliminazione del ruolo dei ricercatori.

Se e come la Moratti (visti anche i rilievi critici avanzati da una parte dell'Udc e da An) sarà disposta a rivedere i suoi piani si potrà capire solo nelle prossime ore, nel frattempo però l'università ha dichiarato guerra aperta. (riproduzione riservata)


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