Italia Oggi-Aprea: assunzioni bloccate in attesa delle graduatorie
Il sottosegretario all'istruzione spiega i ritardi delle 15 mila immissioni. Aprea: assunzioni bloccate in attesa delle graduatorie Assunzioni nella scuola legate a doppio filo all'approvazione ...
Il sottosegretario all'istruzione spiega i ritardi delle 15 mila immissioni.
Aprea: assunzioni bloccate in attesa delle graduatorie
Assunzioni nella scuola legate a doppio filo all'approvazione del disegno di legge di riforma delle graduatorie permanenti. Fin quando il ddl che rivede i punteggi delle graduatorie non sarà approvato, il ministero dell'istruzione non procederà con le 15 mila immissioni in ruolo autorizzate lo scorso anno dal ministero dell'economia. A freddare le speranze dei precari in attesa di un posto fisso nella scuola è stata il sottosegretario all'istruzione, Valentina Aprea, che la scorsa settimana ha risposto a una serie di interrogazioni alla camera (nn. 5-02998-99, 03000) a partire appunto dalla questione assunzioni a tempo indeterminato. 'L'assunzione degli insegnanti è strettamente legata a un disegno di legge presentato dal governo', ha detto l'Aprea, che ha spiegato come il decreto preveda 'la ridefinizione complessiva dei criteri di formazione delle graduatorie permanenti, con effetto dall'anno scolastico 2004-2005, finalizzati a una conseguente rideterminazione di tutte le posizioni dell'ultimo scaglione delle graduatorie'. Secondo l'interrogante, Flavio Rodeghiero (Lega nord), le assunzioni sarebbero dovute avvenire nell'anno in corso e non a partire dal prossimo, uno slittamento che rischia, secondo Rodeghiero, di ledere i diritti acquisiti da parte degli insegnanti.
E sempre in tema di scuola, l'Aprea è intervenuta anche sull'utilizzo del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa per le finalità della riforma scolastica. Giovanna Grignaffini (Ds) contesta che l'attività di comunicazione istituzionale del governo sulla riforma dei cicli possa essere realizzata con i fondi per le scuole. Le risorse stanziate dalle legge n. 440 del 1997 sarebbero state sottratte dal loro impiego e utilizzate, in modo arbitrario, per 'pubblicizzare' il processo di riforma. Il sottosegretario ha negato invece che si possa parlare di un utilizzo indebito dei fondi: le risorse della legge 440 hanno, tra le varie finalità, anche quella di rendere nota agli utenti agli operatori l'offerta formativa. Del resto, ha aggiunto, gli obiettivi principali della riforma prevedono per l'appunto che la scuola e tutti i suoi rappresentanti vengano informati in maniera puntuale e tempestiva sulle novità. Le iniziative assunte, pertanto, costituiscono un 'supporto all'attuazione del processo di riforma'. Tiene ancora banco, poi, l'insegnamento della lingua inglese nelle medie, come riformato dalla legge Moratti. Andrea Colasio, della Margherita, ha sottolineato che le ore dedicate all'insegnamento della lingua inglese nella scuola secondaria di primo grado sono largamente insufficienti e comunque inferiori a quelle dell'attuale assetto. 'Questa riduzione delle ore', ha aggiunto l'interrogante, 'non può essere utilmente compensata dallo svolgimento di attività di studio della lingua in orari extrascolastici'. Per il ministero dell'istruzione, invece, il numero delle ore destinate all'inglese, pur ridotte nella scuola secondaria di primo grado, è coerente con l'obiettivo di assicurare il conseguimento dei livelli di apprendimento richiesti in sede comunitaria. Nel primo ciclo di istruzione, nell'arco degli otto anni, le ore dedicate all'insegnamento della lingua straniera saranno 459, rispettivamente 297 nella scuola primaria e 162 nei tre anni di quella secondaria. La riduzione del numero delle ore nelle medie, tra l'altro, 'è compensato' dallo studio della lingua inglese sin dalle prime classi delle elementari. L'Aprea ha finito ribadendo che l'obiettivo della riforma è comunque di migliorare la qualità, piuttosto che la quantità degli insegnamenti