Istituti professionali, persi tre studenti su 10 in un anno E il ministero del lavoro punta sull'apprendistato formativo
I dati del monitoraggio inapp. in crescita il sistema duale, la lombardia da sola fa il 50% di iscritti
Angela Iuliano
La formazione e istruzione professionale (IeFp) tiene a fatica su tutto il territorio nazionale con 288.065 iscritti nell'anno formativo 2018/19, in calo del 6,8% rispetto all'anno precedente. Anche se i primi dati disponibili per il 2019/20 evidenziano una diminuzione degli iscritti che porta a contare 250.194 allievi: ben 37.871 ragazzi in meno, pari a -13% di iscritti in un solo anno. A scattare la fotografia dell'IeFp è l'annuale rapporto di monitoraggio dell'Inapp per conto del ministero del lavoro, presentato la scorsa settimana (www.inappp.org), che evidenzia anche la costante crescita del sistema duale, i cui percorsi con un minimo di 400 ore in azienda registravano 31.459 iscritti nel 2018/19, saliti a 37.866 allievi nell'anno formativo 2019/20, con un incremento di +6.407 allievi.
A segnare il passo sono i percorsi IeFp realizzati dagli istituti professionali, in progressiva discesa, dapprima lenta e poi sempre più evidente, soprattutto nell'ultimo anno con 25 mila iscritti in meno. Mentre i percorsi svolti dai centri di formazione continuano una lenta ma graduale ascesa, A oggi lo scarto tra gli iscritti ai quattro anni di corso nelle due tipologie di percorsi riguarda oltre 23.000 studenti, pari all'8% dell'intera utenza. La nuova sussidiarietà degli istituti professionali, novità dell'offerta formativa 2018/19, spiega Rosalba Bonanni del Mi, «avrebbe dovuto dovuto sostituire i corsi del primo anno nelle due tipologie di sussidiarietà preesistenti, integrativa e complementare, ma non è avvenuto, perché molte amministrazioni hanno continuato ad avviare percorsi del primo anno in queste due modalità».
Non solo nelle regioni dove i nuovi corsi non sono partiti, ma anche in alcune dove la nuova offerta è stata lanciata. Si tratta pero di sole 5 regioni: Lombardia, Veneto, Toscana, Marche ed Abruzzo per un totale di appena 5.687 allievi. Particolarmente esigua, poi, la partecipazione al primo anno della sussidiarietà complementare: solo 378 iscritti., la tipologia che quindi sembrerebbe quella prevalentemente sostituita dalla nuova sussidiarietà. Inoltre, il 21,8% degli iscritti ai percorsi delle istituzioni formative accreditate partecipa a un percorso duale, percentuale che per il solo IV anno riguarda ben il 59,8% degli allievi del IV anno dei centri accreditati.
Nel dettaglio, il calo di iscrizioni complessive nell'IeFp è distribuito in tutte le regioni. In particolare, la Campania registra un flessione del -32,5%, ma un caso ancora più evidente è quello della Basilicata che segna una diminuzione addirittura del -77,5%. Fanno eccezione Piemonte, Valle d'Aosta e Sicilia, nelle quali aumentano leggermente gli iscritti.
La crescita del sistema duale nell'IeFp si registra non solo con un aumento del numero di allievi ma anche con l'attivazione di più corsi: 2.456 quelli realizzati, in quasi tutte le regioni. Tranne Sardegna e Basilicata, sebbene abbiano pubblicato avvisi per il loro finanziamento. Una crescita che rispetto a due anni fa si attesta poco sotto il 68%. Tuttavia, si conferma la forte polarizzazione verso alcune regioni con la Lombardia che rappresenta quasi il 50% dell'intero sistema duale con i suoi 15.594 allievi, seguita da Toscana con 2.949 iscritti, Lazio con 2.767, Piemonte con 2.291, Emilia Romagna con 2.102 e Veneto con 1.947. Sebbene con numeri più contenuti, crescono anche l'Umbria, da 12 a 185 iscritti, e il Molise, da 40 a 89 allievi. Appare, invece, ridimensionata la partecipazione di Sicilia e Calabria, con un decremento tra il 30% e il 45%.
La modalità di percorsi duali più gettonata è la sola alternanza rafforzata, utilizzata dall'88,7% dei corsisti in duale, prevalente quindi rispetto all'impresa formativa simulata (5,2%) e alla forma mista (6,1%), scelte prevalentemente il primo anno rispettivamente dal 41,3% e dal 26,1%.
Mentre il sistema duale in modalità «apprendistato formativo è ancora da rafforzare», sottolinea Pietro Tagliatesta del ministero del lavoro, «attraverso la semplificazione amministrativa, che stiamo cercando di fare; la sensibilizzazione di tutto il sistema produttivo per uno strumento permette ai ragazzi non solo il diploma in apprendistato ma anche di vedersi certificate le competenze maturate nell'esperienza di lavoro, le soft skill; l'aggiornamento più rapido del repertorio dell'IeFp».