Invalsi 2019, l’Italia divisa in due. Quasi la metà dei maturandi «analfabeta» in matematica
Pubblicati i risultati delle prove standardizzate: dalla seconda elementare alla quinta superiore. Calabria, Campania e Sicilia a picco. Inglese: solo uno studente su tre arriva al livello B2
Gianna Fregonara
Italiano, uno su tre «bocciato»
E’ un’Italia divisa in due quella che appare dalla fotografia della scuola italiana presentata il 10 luglio dall’Invalsi, l’ente di valutazione del sistema d’Istruzione guidato da Anna Maria Ajello. Con le scuole del Nord che riescono a mantenere un buon livello degli studenti durante tutto il percorso e le scuole di regioni come la Campania, la Calabria e la Sicilia in cui la metà degli studenti arriva alla Maturità con l’insufficienza sia in italiano che in matematica. Per la prima volta quest’anno l’Invalsi ha testato i ragazzi della quinta superiore, quelli che hanno appena affrontato la maturità. Come media nazionale, i risultati delle superiori confermano quelli della terza media: soltanto due studenti su tre posseggono alla fine del percorso le competenze di base richieste dai programmi scolastici: sono il 65,6 % alle medie e il 65,4 % in quinta superiore per quanto riguarda l’italiano.
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Emergenza matematica
Va anche peggio per la matematica: se in terza media tre ragazzi su 5 (61,33 per cento) hanno appreso in maniera sufficiente o di più il programma, alla fine delle scuole superiori sono solo il 58,3 per cento quelli che si possono considerare «promossi». Una situazione incredibile che diventa drammatica in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna dove addirittura la situazione è rovesciata: il 60 per cento degli studenti non è sufficiente. «Le cause sono varie - spiega il direttore dell’Invalsi Roberto Ricci - molto dipende dal contesto e dalla situazione socioeconomica familiare. In alcune aree l’impreparazione è tale che è come se un terzo degli studenti non avesse frequentato la scuola: alla fine delle superiori ha conoscenze e competenze della terza media». Nei piccoli centri delle regioni del Sud ancora esistono classi di fatto differenziate per i bravi e gli studenti considerati scarsi.
Il flop dell’inglese
Doccia fredda anche per l’inglese. I programmi ministeriali prevedono che i ragazzi escano dalle scuole superiori con competenze al livello B2 in lettura e comprensione orale, che è un livello avanzato: per quanto riguarda la comprensione orale solo uno studente su tre riesce a raggiungere il livello richiesto. «E’ un problema anche di didattica - spiega Anna Maria Ajello - ma ormai ci sono moltissime risorse facilmente reperibili: aver messo sotto la lente anche l’inglese in questi ultimi due anni ci ha permesso di avere già i primi miglioramenti per esempio alle medie. Questo è un caso in cui la valutazione aiuta a migliorare il curriculum».
La lettura (in inglese)
Sono un po’ più incoraggianti anche se ben lontano dal 77,5 per cento dei ragazzini della terza media che superano il livello A1, i dati sulla lettura in inglese: il 51,8 per cento degli studenti di quinta superiore, cioè uno su due, arriva al livello B2. Ma resta un risultato comunque insoddisfacente.
Nord vs Sud
Si conferma anche per la quinta superiore il divario tra le regioni del Nord nelle quali l’insufficienza grave nelle prove di italiano è quasi fisiologica al di sotto del 10 per cento e quelle del Sud dove sfiora il 20 per cento in Puglia e Molise e supera il 25 in Calabria: «In quest’ultima regione è come se uno studente su quattro non fosse andato a scuola», commenta Ricci.
Italiano, i migliori e i peggiori
I numeri sono inversi se si considerano gli studenti migliori, quelli che hanno i punteggi più alti: sono tra il 15 e il 20 per cento nelle regioni del Nord e sotto il 10 per cento al Sud.
Il tonfo in matematica
Ma il vero problema della scuola superiore in Italia resta la matematica: ci sono regioni come la Calabria, la Campania e la Sicilia dove il 60 per cento dei ragazzi non ha raggiunto le competenze minime richieste dai programmi. Al contrario di regioni come la Lombardia, il Veneto, l’emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia dove tre studenti su quattro hanno raggiunto gli obiettivi.
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Matematica, il divario comincia alle elementari
Occorrerà riflettere sui risultati della matematica e trovare qualche soluzione: il trend degli studenti scarsi comincia dalla quinta elementare e non si arresta più, aumentando anzi il divario.