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Interventi per garantire l'attuazione del principio della generalizzazione dell'offerta della scuola dell'infanzia -interrogazione a risposta immediata

interrogazione a risposta immediata avvenuta nella seduta di giorno 13 otobre presso la Camera. L'interrogazione è dell'Titti De Simone, la rispota è del Ministro Moratti (Interventi per garant...

15/10/2004
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interrogazione a risposta immediata avvenuta nella seduta di giorno 13 otobre presso la Camera.
L'interrogazione è dell'Titti De Simone, la rispota è del Ministro Moratti

(Interventi per garantire l'attuazione del principio della generalizzazione dell'offerta della scuola dell'infanzia - n. 3-03823)
PRESIDENTE. L'onorevole Titti De Simone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03823 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).

TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, signor ministro, come abbiamo appena sentito - ma non è la prima volta che denunciamo tali situazioni - l'anno scolastico si è aperto nel buio e tra tanti disagi.
Al momento, ci sono 100 mila bambini che non trovano posto nelle scuole pubbliche dell'infanzia, a meno che i genitori non mettano mano al portafoglio e paghino rette molto salate alle scuole private, quelle alle quali avete aumentato i finanziamenti che avete invece sottratto alla scuola pubblica. Se a questi 100 mila si aggiungono anche i bambini che dovrebbero usufruire dell'anticipo, giungiamo a 170 mila bambini in lista di attesa. Non sono le cifre dei Cobas, ma dell'ANCI!
Ci sono scuole nuove chiuse, mancano le maestre, intere comunità locali lamentano i disagi - come, ad esempio, sta accadendo in Veneto -, i sindaci si recano al ministero per conferire con lei, signor ministro, ma non trovano risposte. Migliaia di bambini iscritti alla scuola pubblica dell'infanzia non possono frequentare la scuola perché non ci sono le maestre.
Voi parlate di generalizzazione della scuola dell'infanzia, ma noi chiediamo dove siano le risorse, le maestre e dove e quando si creeranno le scuole per garantire il diritto allo studio.

PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dottoressa Moratti, ha facoltà di rispondere.

LETIZIA MORATTI, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signor Presidente, onorevole interrogante, ricordo che, prima dell'entrata in vigore della legge n. 53 del 2003 di riforma della scuola, non era prevista la generalizzazione della scuola dell'infanzia; infatti, solo con tale legge, al fine di venire incontro alle famiglie e alle mamme che lavorano, abbiamo stabilito che alla scuola dell'infanzia possano essere iscritti, secondo criteri di gradualità e in forma di sperimentazione, le bambine e i bambini che compiono i tre anni di età entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento, anche in rapporto all'introduzione di nuove professionalità e modelli organizzativi concordati con i comuni. Quindi, abbiamo previsto la generalizzazione della scuola dell'infanzia - che non era prevista in precedenza - e abbiamo esteso la possibilità di iscrizione a bambini di età inferiore ai tre anni.
La legge, naturalmente, prevede che tutto ciò sia realizzato con gradualità. Ma per dare immediata applicazione alla norma, già dall'anno scolastico 2003-2004, si è provveduto a consolidare i posti della scuola dell'infanzia, istituiti in organico di diritto e di fatto, del 2002-2003 ed è stato assegnato un contingente ulteriore di posti incrementato per l'anno scolastico 2004-2005.
Dall'anno scolastico 2001-2002 all'anno scolastico 2004-2005, la scuola - che ricordo non è scuola d'obbligo - ha avuto una dotazione organica aumentata di oltre 780 unità rispetto a quella fissata per l'anno scolastico 2001-2002. Ciò ha consentito di far frequentare la scuola dell'infanzia a 26 mila bambini in più.
Questi interventi costituiscono solo l'inizio di un percorso. Infatti, con la finanziaria di quest'anno, per l'attuazione del piano programmatico di interventi finanziari previsti dalla legge di riforma sulla scuola, oltre all'incremento del 2 per cento del bilancio dell'anno in corso, si è autorizzata, a decorrere dal 2005, un'ulteriore spesa complessiva di 110 milioni di euro, destinati tra l'altro all'anticipo delle iscrizioni e alla generalizzazione della scuola dell'infanzia.
Confermo che è in corso una negoziazione con le organizzazioni sindacali, relativa alla sperimentazione per l'anno 2004-2005 di nuove figure professionali e modalità organizzative nell'ottica di una graduale espansione del servizio e dell'attivazione degli anticipi della scuola dell'infanzia.

PRESIDENTE. L'onorevole Titti De Simone ha facoltà di replicare.

TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, signor ministro, il gruppo di Rifondazione comunista non si ritiene assolutamente soddisfatto della risposta, perché legare le poche risorse di cui disponete, peraltro esigue e già tartassate dai tagli, alla sperimentazione della riforma rappresenta una violazione del diritto universale allo studio.
Vi sono oggi 100 mila bambini dell'età di tre anni che sono in lista di attesa, senza la scuola dell'infanzia. Cosa dite a queste famiglie? Quali risposte date ai loro genitori? State scaricando sui comuni e sugli enti locali - cui peraltro avete sottratto risorse fondamentali per aprire nuove sezioni di scuole materne, anche integrate con quelle statali - i servizi e, al contempo, ricattare i sindacati. Infatti, promettete i 400 mila docenti in più da voi sbandierati, soltanto qualora i sindacati stessi accettino la sperimentazione della riforma, ovvero dell'anticipo. Con tale ricatto furbesco sostanzialmente non garantite nulla, né ai 100 mila bambini di tre anni in lista d'attesa e senza scuola - visto che non le aprite né mettete a disposizione le maestre - né agli altri 170 mila che invece dovrebbero fare l'anticipo, che pure contestiamo ma che rappresenta pur sempre uno dei perni della vostra riforma.
C'è davvero poco da giocare con le cifre. Le iscrizioni e le richieste per il tempo prolungato nella scuola sono aumentate. Quindi, è evidente che state violando il principio costituzionale del diritto allo studio. Il prossimo 15 novembre vi sarà uno sciopero generale del settore della scuola. Il paese non ne può più della vostra politica. Dovreste prenderne atto e trarne le conseguenze (Applausi dei deputati dei gruppi di Rifondazione comunista e della Margherita, DL-L'Ulivo).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta fino alle ore 18.


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