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Insegnanti, in arrivo la card da 500 euro per l'aggiornamento

Con lo stipendio di ottobre verrà messo a disposizione dei docenti un budget annuale per l'acquisto di libri, riviste, per cinema e teatro, e per corsi di formazione professionale. Ancora qualche dubbio sulle modalità di rendicontazione, il sottosegretario Faraone: "A breve il provvedimento"

06/10/2015
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la Repubblica

Salvo Intravaia

In arrivo i 500 euro per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti. Con lo stipendio di ottobre, i docenti italiani riceveranno l'importo previsto dalla Buona scuola. E, per la prima volta, avranno a disposizione un budget annuale per l'acquisto di software, hardware e corsi di aggiornamento. Ma anche per l'acquisto di libri e per assistere, senza dovere sborsare l'importo di tasca propria, a spettacoli teatrali e cinematografici. Il decreto è pronto e vedrà la luce fra qualche giorno. L'unico dubbio riguarda ancora le modalità di rendicontazione, senza le quali non sarà possibile ad esempio acquistare il biglietto di un concerto. Ma il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, rassicura i docenti quasi increduli che la "promessa" del governo si realizzi veramente.

"Come previsto dal decreto del presidente del consiglio da poco firmato, emaneremo a breve un provvedimento che regolerà la rendicontazione dei 500 euro. Abbiamo fiducia negli insegnanti e per questo motivo abbiamo voluto dare queste risorse già da ottobre. Crediamo  -  continua Faraone  -  che la formazione e l'aggiornamento dei docenti siano una priorità e un valore aggiunto per la didattica". Ecco come funzionerà la Card del docente. Saranno soltanto i docenti a tempo indeterminato a fruire del benefit, compresi coloro che sono appena stati assunti. I precari dovranno attendere che si concretizzi anche per loro l'immissione in ruolo. Per l'anno in corso, i 500 euro previsti dalla legge 107 arriveranno "liquidi" sul prossimo stipendio.   

Dal 2016, a tutti gli insegnanti verrà distribuita una carta elettronica che ogni anno verrà ricaricata di 500 euro, se i docenti li spenderanno per intero. Altrimenti, verrà ricaricata la cifra spesa durante l'anno precedente. Ma occhio alla rendicontazione delle spese, i furbetti sono avvisati. Coloro che non rendiconteranno in maniera adeguata una spesa o la rendiconteranno in maniera incompleta non potranno defalcare dai 500 euro della carta l'acquisto. Saranno i revisori dei conti a spulciare tutte le fatture e ad approvare le spese. Ogni anno, entro il 31 agosto, i docenti consegneranno in segreteria le fatture e le attestazioni di pagamento sui beni e i servizi acquistati con la Card dell'insegnante.

Con i 500 euro in arrivo sarà possibile acquistare "libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste", recita il decreto. Ma anche hardware e software. I docenti potranno iscriversi "a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale". E assistere a "rappresentazioni teatrali e cinematografiche" e visitare "musei, mostre ed eventi culturali, oltre che spettacoli dal vivo".

Infine, maestri e prof potranno "acquistare" "iniziative (corsi di aggiornamento ed altro) coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle Istituzioni scolastiche e del Piano nazionale di formazione previsto dalla Buona scuola. La corsa, da parte di enti di formazione e associazioni professionali, ai 381 milioni di euro stanziati per il 2015 è già iniziata. Con le caselle di posta elettronica dei insegnanti che iniziano già a ricevere le prime proposte di corsi di aggiornamento. Il decreto sottoscritto dal premier
lo scorso 22 settembre precisa anche che "la somma di 500 euro non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile". In altre parole, la cifra sebbene ricevuta attraverso lo stipendio non verrà tassata come se si trattasse di un compenso da lavoro dipendente.


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