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Insegnanti, cambia il reclutamento? Il Pd vuole il 3+2 e il tirocinio abilitante

I giovani tirocinanti sarebbero affiancati da un docente senior

09/07/2014
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Paola Fabi -EUROPA

E se, oltre al contratto, cambiasse anche il modo di reclutare i professori? Magari con l'abilitazione conseguita direttamente durante il percorso universitario, costituito da 3 anni iniziali disciplinari, come avviene attualmente, e successivamente da 2 anni di specializzazione. Nel corso del biennio finale sarebbe compreso anche il tirocinio abilitante (da svolgere nelle scuole), che attualmente si ottiene con i Tfa (tirocini formativi attivi), dopo la laurea. La proposta del Pd, spiegata da Simona Malpezzi, componente della commissione cultura della camera, durante il Cantiere Scuola di Terrasini, contiene parecchie novità, a cominciare dalla figura dell'insegnante senior che dovrebbe affiancare i giovani tirocinanti. L'idea sarebbe quella di affidare questo "tutoraggio" ai docenti vicini alla pensione, che forti dell'esperienza dietro la cattedra potrebbero affiancare le giovani leve. Conseguito l'anno di tirocinio, ci sarà un esame abilitante, e poi la preparazione ai concorsi a cattedra (che dovrebbero avere una cadenza biennale), a numero rigorosamente chiuso: verrebbero cioè programmati dopo aver verificato i posti effettivamente liberi nelle varie province e discipline, in modo da non produrre più vincitori "idonei" da assumere nel corso degli anni. Gli aspiranti docenti di scuola secondaria potrebbero, così, entrare un anno prima nel mondo dell'insegnamento. Se questa riforma andasse in porto, però, si aprirebbe il problema degli aspiranti candidati ai Tfa attuali (attualmente sono circa 147mila per circa 22.478 posti), che dopo il conseguimento dell'abilitazione aspettano il concorso. Un problema non da poco. La soluzione più semplice potrebbe essere quella di una fase transitoria, «ma con selezione» dice Malpezzi, fino all'ingresso dei nuovi abilitati. E chissà che ne pensano le università che in questi ultimi anni hanno fatto cassa con i corsi abilitanti? Una vera e propria miniera d'oro per gli Atenei, con costi di tutto rispetto, che vanno dai 2000 ai 3500 curo. Percorsi seguiti anche dai docenti entrati nelle graduatorie d'istituto e chiamati per le supplenze brevi (circa tremila). Supplenti che ora rischiano il posto se dovesse passare la proposta del sottosegretario Reggi di chiamare per le assenze dei professori i colleghi in servizio nello stesso istituto, con conseguente eliminazione delle graduatorie.


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