Inglese, test specifici e niente quizzone La nuova Maturità
Il ministero: via l’Invalsi dall’esame delle medie
Quizzone addio. Sommerso com’è dalle paure dei ragazzi, dai sospetti di scarsa utilità e di alta probabilità di suggerimenti da parte degli insegnanti, la terza prova della Maturità è destinata a scomparire al più presto. Se non dal prossimo anno scolastico, almeno dal 2017/2018. Sarà però sostituita da un’altra prova in tarda primavera, ad aprile. Un test nazionale, equivalente anche se diverso per ogni indirizzo scolastico, che deve certificare le competenze degli studenti in italiano, matematica e anche in inglese. Un test obbligatorio ma il cui risultato non interferirà con il voto di maturità.
La strada intrapresa dal ministro Giannini non è quella di ripensare l’esame di maturità ma di affiancare all’esame altri strumenti di valutazione dei ragazzi. Le sperimentazioni sulle modalità della prova — che potrebbe addirittura essere personalizzata — sono già in corso e la novità principale riguarda proprio la certificazione di inglese. Entrato da un decennio in tutti i programmi scolastici dalle elementari fino alla prova in inglese prevista per la maturità (finora effettuata in percentuali non quantificabili per mancanza di insegnanti e di studenti abbastanza preparati), l’insegnamento dell’inglese resta uno dei punti critici del curriculum dei ragazzi italiani.
È per questo che con le nuove certificazioni il ministro Stefania Giannini cerca di dare un nuovo impulso, anche se il test non risponde alla domanda di una migliore preparazione. L’Invalsi guidato da Annamaria Ajello, che è l’ente che si occupa delle prove, comunque sta sperimentando da tre anni le nuove prove, che saranno effettuate al computer e inviate al Cineca per la correzione anonima. Per quanto riguarda l’inglese poi sono in corso contatti con gli enti certificatori riconosciuti a livello internazionale come il Cambridge.
La nuova maturità — nel voto scompare il quizzone ma entreranno le competenze acquisite durante il percorso scolastico come l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro — risponde anche alle richieste delle Università: la differenza spesso così marcata nelle valutazioni delle commissioni costringe gli Atenei a prove di ingresso che con la certificazione, in aggiunta al voto di maturità, potrebbero essere evitate o semplificate. Nell’ultimo rapporto dell’Anvur sulle Università elaborato da Daniele Checchi, quella di avere un voto/giudizio nazionale comparabile è una delle richieste più evidenti alle scuole.
Le novità previste nella delega — i cui costi non sono ancora quantificati — riguardano anche l’esame di terza media: la terza prova Invalsi scomparirà perché non ha funzionato. Diventerà un test primaverile per chiudere il percorso di «controlli» Invalsi sul percorso dei ragazzi che cominciano in seconda elementare. Ma in questo caso ogni ragazzo conoscerà il proprio livello. Anche per le medie è prevista la certificazione dell’inglese che terrà conto dei livelli europei richiesti nei curriculum dalle imprese, da A1 a C2, e avrà un valore ufficiale.
Gianna Fregonara