In piazza contro lo stop ai contratti
Potrebbe essere solo la prima puntata
Potrebbe essere solo la prima puntata. Sabato scorso i sindacati della scuola, Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, hanno protestato davanti alla camera dei deputati dove è in approvazione la legge di Stabilità trasmessa dal senato. Obiettivo: lo sblocco dei contratti e degli scatti di anzianità. Dopo anni di tagli, pari a 8 miliardi di risorse e oltre 100 mila posti di lavoro, il settore non è più disposto a contribuire al risanamento dei conti pubblici. «Chiediamo - ha detto Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil - di aprire le trattative contrattuali, sia sulla parte retributiva che su quella normativa. Vogliamo poi un piano di investimenti, a parole tutti dicono che vogliono dare priorità all'istruzione ma nel concreto si pensa solo a tagliare». La mobilitazione continuerà, promette il leader sindacale, che non esclude il ricorso allo sciopero. Il segretario della Uil scuola, Massimo Di Menna, ha spiegato che il blocco del contratto unito al blocco degli scatti di anzianità comporta una «doppia penalizzazione» che si traduce in mille euro all'anno in meno per un collaboratore scolastico, e da 2.500 a 3.000 euro all'anno per gli insegnanti. «La nostra mobilitazione non si ferma qui - ha detto il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima - vogliamo risposte immediate, che traducano nei fatti gli impegni assunti dalla ministra Carrozza». E ha ribadito il responsabile di Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi, «i lavoratori della scuola non si accontentano più di parole». Ha sottolineato l'importanza dell'azione sindacale unitaria, Rino di Meglio, coordinatore Gilda.