In ogni scuola 2 prof in meno del previsto
Sguarnito l’organico del “potenziamento”, quello che dovrebbe accrescere l’insegnamento di materie scientifiche, arte e inglese.Impossibile per quest’anno coprire 15mila dei posti in più voluti dalla riforma. Per lo Stato un risparmio inaspettato di 340 milioni
ROMA Assenti in cattedra, per l'intero anno. E la scuola parte in salita: potrebbero infatti mancare all'appello quasi 15mila docenti. Circa due in meno per ogni scuola. Si tratta di quegli insegnanti che la riforma ha destinato all'organico del potenziamento e che dovrebbero far decollare la Buona Scuola. La legge 107 infatti ne prevedeva 55mila in tutta Italia con una media di 7 docenti in più per ognuno dei circa 8000 istituti da Nord a Sud. Ma così non sarà: non ci sono i precari da assumere e, per l'anno scolastico 2015-2016, non è possibile dare questi ruoli ai supplenti. E non si tratta di ruoli da poco. I docenti del potenziamento infatti, secondo quanto previsto dalla riforma, serviranno ad accrescere l'insegnamento di materie come l'inglese, la matematica e l'informatica. Oltre ad introdurre nuovi corsi di arte e storia dell'arte, di storia della musica e strumento e dell'attività sportiva con tutte le sue applicazioni dal corretto stile di vita fino all'educazione alimentare. Non senza contare le lezioni rivolte al contrasto del bullismo e della dispersione scolastica. Nell'organico del potenziamento c'è poi spazio anche per il sostegno e per il ruolo di collaboratore del preside. I docenti neoassunti saranno destinati infatti anche all'amministrazione della scuola: a far le veci dei vicepresidi che, da quest'anno, non avranno più l'esonero dall'insegnamento. Il nuovo organico deve, in altre parole, aiutare il dirigente scolastico nella gestione dell'istituto, proprio per limitare i disagi dovuti a quella norma contenuta nella legge di stabilità 2014 per cui tutti i docenti devono stare in classe, anche i vicari del preside. Compresi quelli che fino ad oggi, in circa 2000 scuole, hanno assunto il ruolo del preside che non c'è. Sia nei rapporti con i docenti sia in quelli con le famiglie, sostituendo in tutto e per tutto il dirigente mai nominato per mancanza di personale da assumereLE PREVISIONI
C'è di tutto, quindi, nell'organico del potenziamento. Ma a mancare potrebbero essere proprio i docenti. Secondo stime sindacali, infatti, mancherebbero soprattutto docenti di sostegno e di matematica. L'Anief ne ha calcolati quasi 15mila e deriverebbero dalla mancata inclusione nel piano straordinario previsto dalla riforma degli abilitati tramite i diversi canali come Tfa, Pas e scienze della formazione primaria e all’estero. Un esercito di precari che, negli anni, ha accumulato abilitazioni e specializzazioni non senza costi onerosi e che si è visto chiudere la porta della stabilizzazione perché non inserito nelle graduatorie ad esaurimento: ben 12.840 docenti hanno pagato 3 mila euro per specializzarsi sul sostegno e altri 10.489 per l’infanzia, 11.163 docenti si sono abilitati invece nelle materie scientifiche e 2.759 nella sola classe A59, la classe di concorso esaurita per l’insegnamento di matematica nella scuola media. Di cui ora gli uffici scolastici regionali vanno a caccia.
IL RICORSO
Già 7mila precari hanno presentato ricorso al Tar del Lazio per chiedere l'inserimento nel piano straordinario di assunzione, varato dal governo Renzi, e aspettano una risposta per rientrare già nell'anno 2015-2016. La soluzione infatti potrebbe arrivare proprio dal tribunale visto che, per legge, quelle 10-15 mila cattedre concentrate soprattutto nelle regioni del Nord non possono essere date in mano ai supplenti. Non esiste infatti la possibilità di supplenze brevi, lunghe e annuali sui posti del potenziamento: a chiarirlo è il comma 95 della legge di riforma scolastica.
IL RISPARMIO
Se la scuola trema, di fronte ad un anno che si preannuncia difficile, sorridono invece le casse del ministero dell'economia che andranno a risparmiare ben 340 milioni di euro. Un bel risparmio, almeno per quest’anno.
Lorena Loiacono