Immissioni, ecco il calendario
Mancano solo le autorizzazioni: dovrebbero essere 64mila
Marco Nobilio
Il ministero dell’istruzione ha predisposto la tabella di marcia per consentire agli uffici scolastici di procedere alle immissioni in ruolo. I contingenti non sono stati ancora autorizzati dal ministero dell’economia. Ad ogni buon conto, le assunzioni che dovrebbero essere disposte dovrebbero essere circa 64mila a fronte di una disponibilità di cattedre di circa 113mila unità.
Le immissioni in ruolo saranno effettuate garantendo la ripartizione dei posti secondo il consueto criterio duale previsto dall’articolo 399 del testo unico: il 50% delle disponibilità agli aventi titolo tratti dalle graduatorie dei concorsi e il rimanente 50% agli aventi diritto individuati tramite lo scorrimento delle graduatorie a esaurimento. Detta in questi termini la ripartizione dovrebbe comportare l’assegnazione di 32mila posti ai candidati tratti dalle graduatorie dei concorsi e i rimanenti 32mila posti dovrebbero essere assegnati alla Gae. La capienza delle Gae, però, è nettamente inferiore a tale cifra. Secondo quanto risulta a Italia Oggi, infatti, la consistenza delle Gae dovrebbe attestarsi intorno a un migliaio di aspiranti. Conseguentemente, i posti che non sarà possibile coprire con aspiranti inclusi in questi elenchi, saranno utilizzati per le immissioni in ruolo da concorso. Fermo restando che il numero complessivo di assunzioni non potrà eccedere quello del contingente che sarà autorizzato dal dicastero dell’economia. Le operazioni saranno completamente informatizzate (si veda Italia Oggi del 6 luglio scorso, pag. 36). Gli interessati inclusi nelle graduatorie dei concorsi sceglieranno, in prima battuta, la provincia nella quale intendono essere assunti. E successivamente, quando le disponibilità saranno rese note, anche l’ordine di priorità per l’assegnazione della sede.
Dopo queste operazioni preliminari, gli uffici procederanno telematicamente iniziando con le assunzioni degli aventi titolo ancora presenti nelle graduatorie dei concorsi ordinari del 2016. Dopo di che si passerà a scorrere gli elenchi dei concorsi straordinari del 2018. E infine, allo scorrimento degli elenchi aggiuntivi alle graduatorie del concorso straordinario del 2018. Se rimarranno posti ancora vuoti, l’amministrazione procederà allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi straordinari del 2020. Al termine di queste operazioni, se residueranno ancora dei posti, si procederà all’assunzione dei vincitori del concorso Stem. All’esito di queste ultime operazioni e sempre se rimarranno ancora dei posti vuoti, gli uffici procederanno all’assunzione dei docenti inclusi nella I fascia delle Gps e, successivamente, degli eventuali aventi titolo inclusi negli elenchi aggiuntivi alla i fascia delle Gps. Le operazioni di assunzione non comprenderanno la fase della cosiddetta “call veloce”.
Le disposizioni che lo prevedono, infatti, sono state disapplicate dal governo con il decreto-legge 73/2021. La procedura consisteva nel consentire ai candidati inseriti nelle graduatorie dei concorsi e nelle graduatorie a esaurimento di essere inclusi, a domanda, anche in coda alle graduatorie dello stesso tipo in altra regione. Ed era stata ideata per tentare di compensare la mancanza di aspiranti docenti al Nord rispetto alle graduatorie del Sud e del Centro Italia. All’atto pratico, però, la procedura si è rivelata un vero e proprio flop. E quindi, il governo ha deciso di eliminarla del tutto. Anche perché, oltre ad essere praticamente inutile rispetto allo scopo, si sarebbe tradotta in un mero ostacolo allo snellimento delle procedure di assunzione ordinarie.
Anche quest’anno le disponibilità in organico di diritto, dovute a cessazioni dal servizio che dovessero essere insorte dopo la chiusura delle operazioni di mobilità, non potranno essere utilizzate per le immissioni in ruolo. Pertanto, non comporteranno incrementi delle disponibilità e le sedi rimaste libere non potranno essere utilizzate nemmeno ai fini dell’assegnazione delle sedi ai neoimmessi in ruolo.
La priorità nell’assegnazione della sede prevista per i disabili e per chi li assiste (legge 104/92) non assumerà alcun rilievo ai fini dell’assegnazione della provincia. La priorità, infatti, sarà attribuita solo nella fase dell’assegnazione della sede dopo la scelta della provincia. Confermata anche la disciplina delle assunzioni dei docenti di sostegno. Nella scuola secondaria di II grado ciò avverrà a prescindere dagli ambiti disciplinari di appartenenza, secondo un unico elenco in cui gli aventi titolo saranno graduati secondo il loro punteggio. Il ministero dell’istruzione, inoltre, ha disposto che l’accettazione, riferita al medesimo anno scolastico, di una proposta di assunzione a tempo indeterminato su posto di sostegno o posto comune consentirà di accettare, per lo stesso anno scolastico, ulteriori proposte.
La rinuncia a una proposta di assunzione comporterà la cancellazione immediata dalla relativa e specifica graduatoria per il posto o classe di concorso cui si è rinunciato. In ogni caso, sarà possibile accettare l’immissione in ruolo chiedendo, contestualmente, di stipulare un contratto a tempo parziale. Le immissioni in ruolo della primaria saranno effettuate dalla stessa graduatoria sia su posti comuni che su posti di specialista di lingua inglese