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IlTempo-Per le imprese è "una rivoluzione"

Per le imprese è "una rivoluzione" "Più formazione e integrazione favoriscono il successo sul lavoro" Confindustria entusiasta soprattutto se verranno fatte più esperienze all'estero ...

26/03/2005
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Il Tempo

Per le imprese è "una rivoluzione"

"Più formazione e integrazione favoriscono il successo sul lavoro"
Confindustria entusiasta soprattutto se verranno fatte più esperienze all'estero

LE SCUOLE hanno già sperimentato nel decorso anno scolastico l'alternanza scuola-lavoro. Con 10 milioni di euro stanziati dal Miur nel 2004, 418 istituti (compresi 53 licei classici, scientifici e artistici) "Per un totale si 20.431 studenti distribuiti in diciannove regioni - spiega Claudio Gentili direttore del nucleo Education di Confindustria - Un'esperienza interessante per gli studenti perchè si apprende meglio quello che si tocca con mano. Concordo con il ministro Moratti nel dire che più si conosce il mondo del lavoro più è facile trovarlo". In che cosa consiste lo stage all'interno dell'azienda? "Ci sono dei luoghi comuni da sfatare. Prima di tutto non è uno stage. Nel senso che non si applica in azienda quello che si è appreso in classe. L'alternanza vera è apprendere ex novo qualcosa, fuori dall'aula. E poi non deve essere vista come il refugium peccatorum per i disadattati, per quelli che hanno difficoltà d'apprendimento, una sorta di avviamento professionale. È una prestazione effettiva di lavoro non retribuita e regolamentata supervisionata da due tutor per un periodo di tempo che non supera un quarto dell'orario scolastico globale. Si tratta all'incirca di un periodo di quattro settimane (due a quadrimestre) che possono essere fatte anche durante l'estate. Quanti sono i giovani che nei mesi estivi si mettono a lavorare?" C'è la convizione che le aziende siano interessate solo ai ragazzi degli istituti tecnici e professionali. In generale poi chi glielo fa fare a prendere dei giovanissimi al posto di universitari che "rendono di più" e sono più competenti? "L'alternanza è aperta a tutti anche i liceali che possono tranquillamente essere impiegati in musei, biblioteche, enti di ricerca ecc. Le aziende s'impegnano a scegliere studenti delle scuole superiori perchè sono chiamati a una maggiore responsabilità sociale. Quelli sono gli uomini del futuro. saranno le aziende, comunque, a proporsi. Nel Sud dove c'è carenza di grandi imprese s'è sperimentata l'esperienza dell'impresa simulata. Per esempio una piccola azienda decide di affidare lo studio del proprio budget a una quarta classe di ragioneria che affronterà il problema direttamente in aula". Come cambierà il mercato del lavoro con l'elevamento ai 18 anni dell'obbligo scolastico? "Non cambierà affatto. Il decreto stabilisce qualcosa che di fatto già esiste. L'81% degli studenti italiani è scolarizzato fino ai 18 anni. Con il decreto approvato si è solo preso atto che c'è un'esigenza maggiore di formazione. La questione di fondo non è arrivare a un diploma ma il diritto al successo. Avere alla fine dell'excursus scolastico gli strumenti necessari per poter accedere realmente al mondo del lavoro" Nat. Pog.


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