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IlSole24Ore-Organici, scontro annunciato

Lunedì l'incontro tra il ministero e i sindacati Sul tavolo della trattativa un migliaio di nuove cattedre Organici, scontro annunciato Dati discordanti sul fabbisogno di docenti: in Emilia Romag...

03/05/2004
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Il Sole 24 Ore

Lunedì l'incontro tra il ministero e i sindacati Sul tavolo della trattativa un migliaio di nuove cattedre
Organici, scontro annunciato
Dati discordanti sul fabbisogno di docenti: in Emilia Romagna e Veneto calcolati 11mila studenti in più

ROMA - E' scontro sugli organici dei docenti. A poco più di un mese dall'emanazione della circolare ministeriale si profila un braccio di ferro a colpi di cifre tra il dicastero di viale Trastevere e i sindacati. Per questi ultimi, infatti, i conti non tornano e i calcoli per il fabbisogno degli insegnanti, in vista del prossimo anno scolastico, sono da rifare. La conferma arriverebbe dalle stesse direzioni scolastiche regionali che cominciano a disporre dei dati reali e secondo i sindacati in alcune regioni si profilano differenze notevoli. Alla fine lo scollamento tra i dati di previsione degli alun­ni e quelli di fatto potrebbe essere di svariate decine di migliaia.

Il contenzioso troverà il tavolo di trattativa ufficiale nel pomeriggio di lunedì prossimo in un incontro tra Miur e Cgil, Cisl, Uil e Snals. La proposta ministeriale va delineandosi proprio in queste ore, al momento il Miur sta vagliando una serie di ipotesi. Sarà soltanto un primo incontro ma, alla fine della trattativa, la rideterminazione potrebbe portare anche a circa un migliaio di posti in più per i docenti, distribuiti dalla scuola dell'infanzia alla secondaria superiore di secondo grado. Ipotesi contenuta, tra l'altro, nella stessa circolare ministeriale che fa esplicito riferimento all'adeguamento dell'organico di diritto alle situazioni di fatto.

"AI momento non siamo soddisfatti, ma perseguiamo la via del dialogo '#8209; afferma Fedele Ricciato, segretario generale dello Snals'#8209;Confsal - I nostri rappresentanti regionali stanno lavorando alla concertazione e speriamo di ottenere soluzioni compatibili con i vincoli di legge e con quelli economici".

Secondo Daniela Colturani (Cisl) "si sta evidenziando con chiarezza che il numero degli alunni previsti, assunto a base del calcolo degli organici, è sottostimato, in alcuni casi in maniera rilevante. Inoltre, la richiesta di tempo pieno e prolungato è in forte aumento e resterà insoddisfatta".

Secondo un documento di Cgil, CisI e Uil in Lombardia, per esempio, a fronte di una previsione che riduce il numero degli alunni in organico di diritto ('#8209;892), ci sarebbe un dato reale di crescita superiore a 6mila unità nella scuola primaria, a cui si aggiungono ulteriori 8mila alunni nella secondaria superiore.

In Emilia Romagna si registrerebbero 11 mila alunni in più, 7mila in Piemonte e 11 mila in Veneto, cifre che arriverebbero direttamente dalle direzioni scolastiche regionali.

Per quanto riguarda la richiesta delle famiglie, in merito alla scelta del tempo pieno, nelle grandi città ci sarebbe un aumento di quasi il 50 per cento.

Dalla segreteria nazionale dell'Anp (associazione dei dirigenti e alte professionalità della scuola) Valentino Favero sottolinea che l'Italia vanta un rapporto insegnanti/studenti sensibilmente più basso della media Ue: 9,9 studenti per insegnante contro i 12,2 della media europea. "II personale docente non manca '#8209; commenta Favero '#8209; ma si ritrova distribuito su troppe discipline. Col rischio di privilegiare soprattutto il nozionismo: questo altrove non accade".

Per Enrico Panini (Cgil) "le tabelle del Miur calpestano i dati reali e, come già accaduto negli ultimi due anni, proseguono imperterrite nel diminuire il numero degli insegnanti e nel gonfiare di alunni le classi"

Va ricordato che non esiste un'anagrafe nazionale della popolazione scolastica, strumento che renderebbe decisamente meno ardua la rideterminazione annuale degli iscritti grazie alla centralizzazione diretta dei dati di volta in volta inseriti e, soprattutto, consentirebbe una più puntuale conoscenza della distribuzione territoriale. Per quanto riguarda le cifre in campo, le differenze diventano più sensibili quando si considerano le classi di accesso, per esempio nel computo dei passaggi tra la scuola media e quella superiore.

"Bisogna capovolgere il sistema di definizione degli organici, partendo dalle reali esigenze delle scuole '#8209; dice Massimo Di Menna (Uil) '#8209; e non da un calcolo preventivo che distribuisce le riduzioni".


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