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Il Tirreno-Scuole senza finanziamenti"

Scuole senza finanziamenti" Allarme dei presidi, alle prese con tagli superiori al 50% Tra le possibili azioni di protesta, l'aumento della tassa di iscrizione MARCO TOCCA...

23/10/2003
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Il Tirreno

Scuole senza finanziamenti"
Allarme dei presidi, alle prese con tagli superiori al 50%
Tra le possibili azioni di protesta, l'aumento della tassa di iscrizione
MARCO TOCCAFONDI


PRATO. E' un grido d'allarme quello che arriva dai presidi pratesi. Il problema è la mancanza di finanziamenti e coinvolge tutto il mondo della scuola, in modo particolare gli istituti professionali. Sono proprio i presidi a illustrare la situazione: Francesco Rossi (Buzzi), Paolo Frosali (Marconi), Mario Bandoli (Pacinotti di Pistoia) e Massimo Primerano, presidente regionale dell'Associazione nazionale presidi.
"Stiamo raschiando il fondo del barile - esordisce amaro Rossi del Buzzi - perché già da alcuni anni le risorse per gli istituti professionali non aumentano, quindi diminuiscono a causa dell'inflazione. Ma quest'anno qui al Buzzi gli stanziamenti per il funzionamento ordinario dell'istituto hanno addirittura subito un taglio superiore al 50%, passando da 78.000 a 33.000 euro. Siamo consapevoli - prosegue Rossi - che è necessario fare dei sacrifici a causa del recupero della spesa pubblica, non intendiamo sottrarci, ma alcune cose non ci tornano. Un esempio sono i finanziamenti, che passano per ben 4 livelli: ministero, direzione regionale, Centro servizi amministrativi (ex-provveditorato) e infine scuole. Abbiamo ottimi sistemi informatici con i quali il ministero dialoga con gli istituiti, non capiamo per quale motivo non possa finanziarli direttamente, diminuendo così la burocrazia". Un altro problema riguarda la cosiddetta terza area, in sintesi i corsi per le classi quarte e quinte degli istituti professionali utili per introdurre i giovani studenti nel mondo del lavoro con stage e periodi di prova, che potrebbe perfino essere sospesa a causa dei mancanti pagamenti. "Il progetto della terza area è stato pensato 12 anni fa e dobbiamo riconoscere che ha dato ottimi risultati - ha spiegato Paolo Frosali del Marconi - perché molti ragazzi hanno ricevuto offerte di lavoro prima del diploma, tuttavia se mancano i soldi si rischia di non poterli più garantire". C'è anche da evidenziare che questi corsi sono obbligatori per i ragazzi, ma non per i docenti. Non si nasconde dietro un dito Francesco Rossi, che non ha escluso la possibilità di mettere in atto anche delle iniziative forti: "Come associazione presidi saremo in grado di organizzare una sorta di sciopero bianco, ma è difficile muoversi a livello sindacale con chi non dà nemmeno i soldi. Per onestà dobbiamo dire fin da adesso alle Rsu che in questa situazione sarà difficile firmare il contratto d'istituto, ma non si può neppure escludere, se dal ministero non arrivano i soldi necessari, un aumento della tassa di iscrizione". E intanto sia al Buzzi che al Marconi, due istituti storici del nostro distretto, quest'anno è scomparsa una classe, mentre aumentano gli studenti iscritti al liceo.


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