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Il Tirreno-Pisa-Nessun cedimento alla Moratti

Nessun cedimento alla Moratti" L'assessore Bernardini replica alle critiche sulle materne ...

10/10/2005
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Il Tirreno

Nessun cedimento alla Moratti"
L'assessore Bernardini replica alle critiche sulle materne


PISA. L'assessore alla pubblica istruzione Sonia Bernardini sottolinea che la scelta dell'amministrazione comunale di Pisa di contrastare con tutti i mezzi consentiti dalla legge e dalla correttezza dei rapporti istituzionali l'applicazione della riforma Moratti e dei suoi decreti attuativi "non è assolutamente in discussione, in coerenza con gli orientamenti espressi dall'amministrazione provinciale e dalle altre amministrazioni del territorio". Fra l'altro il consiglio comunale si è più volte pronunciato "per il ripristino delle disposizioni di legge, abrogate dalla Moratti, che definivano il tempo pieno come modello organizzativo della scuola elementare".
"Il Comune - ricorda l'assessore Bernardini - ha partecipato attivamente ai lavori e alle scelte del tavolo di concertazione promosso dall'amministrazione provinciale con gli enti locali, i sindacati, i genitori e le scuole autonome per contrastare gli effetti del decreto attuativo della riforma Moratti sulla scuola di base e sull'offerta formativa del nostro territorio. Il Comune si è orientato a favore di un modello educativo che prevede la generalizzazione dei servizi educativi della prima infanzia, dalla nascita a tre anni, e della scuola pubblica dell'infanzia, come vera scuola e non come parcheggio dequalificato per i bambini da tre a sei anni, senza quindi accedere alla logica degli anticipi a 2 anni e mezzo per la scuola dell'infanzia e a 5 anni e mezzo per la scuola elementare. È dimostrato in modo concreto l'impegno della giunta sia sulla scuola dell'infanzia con l'azzeramento delle liste di attesa che sugli asili nido, impegno quest'ultimo che è stato anche oggetto di discussioni e polemiche".
La scelta di consentire, per quest'anno, nella scuola materna l'accesso ai bambini nati entro il mese di febbraio 2003 non configura, per l'assessore, "una scelta politica né un cambiamento di orientamento di fondo".
"Essa - continua Sonia Bernardini - è stata da me assunta, certo senza un sufficiente confronto con le associazioni dei genitori e con i sindacati, cosa di cui sinceramente mi dispiaccio, nel momento particolare del passaggio delle competenze fra me e il precedente assessore. Tuttavia essa è stata dettata dalle richieste pressanti dei genitori e dall'esigenza dei dirigenti scolastici di dare risposte univoche e chiare sul territorio e dall'esaurimento delle liste di attesa per i bambini di tre anni. Inoltre la scelta ha anche consentito di mantenere gli organici della scuola di base evitando soppressioni di posti che avrebbero causato reintroduzioni di liste di attesa. Questa decisione è sicuramente limitata all'anno in corso, nella auspicata prospettiva di mutamenti politici a livello nazionale che consentano la cancellazione del decreto attuativo della riforma Moratti".


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