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Il Tirreno-Pisa dice no alle università per decreto

Pisa dice no alle università per decreto Un regalo del governo la promozione degli istituti di Lucca e Firenze MARIO LANCISI ...

22/11/2005
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Il Tirreno

Pisa dice no alle università per decreto
Un regalo del governo la promozione degli istituti di Lucca e Firenze
MARIO LANCISI


FIRENZE. Non ha perso tempo il ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti. Il 10 novembre scorso il governo ha posto la fiducia sull'emendamento alla Finanziaria 2006, che presenta un piccolo comma, in cui si gettano le basi per il riconoscimento come università dell'Imt di Lucca e dell'Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze, e 8 giorni dopo, venerdì scorso, la Moratti ha firmato il decreto che riconosce alle due scuole il nuovo status di università. Lo rendono noto, in una lettera preoccupata e polemica, 19 docenti dell'università di Pisa, aderenti all'associazione "Sapere è futuro", capitanati da Piero Floriani e Franco Turini.
In calce alla lettera appaiono anche le firme, tra gli altri, di Paolo Rossi, Mario Aldo Toscano, Riccardo Lanzara, Gianfranco Fioravanti, Gianfranco Fasano e Adriano Podestà. Una lettera destinata a rendere ancora più infuocata la riunione del senato accademico dell'università di Pisa. Come anticipato dal Tirreno, il 17 novembre scorso, l'emendamento alla Finanziaria e il successivo decreto della Moratti stanziano per queste due scuole toscane di alta formazione un finanziamento consolidato per gli anni a venire di 1,5 milioni di euro annui che, secondo gli estensori della lettera, "andranno a far parte del fondo di finanziamento ordinario delle università, preludio al loro definitivo riconoscimento come nuove istituzioni universitarie". L'Imt di Lucca esiste da un anno e la scuola fiorentina da tre come scuole di dottorato di ricerca.
Le due scuole di eccellenza sono ancora in una fase sperimentale. Pertanto i finanziamenti concessi e il riconoscimento dello status di università appaiono ai critici - dall'ex rettore Luciano Modica ai 19 docenti della lettera - come un "regalo" del governo a due scuole "amiche". L'Imt di Lucca viene infatti considerata come una creatura del presidente del Senato Marcello Pera mentre la scuola di Scienze umane di Firenze è diretta da Aldo Schiavone, un intellettuale di sinistra, firmatario di una lettera non ostile alla riforma della Moratti.
Due le riflessioni contenute nella lettera dei 19 docenti pisani. Primo, mentre la Finanziaria "massacra di tagli l'università e la ricerca non si negano finanziamenti generosi a specifici progetti in nome di una "eccellenza" presunta ed avulsa da qualunque criterio di valutazione, progetti personalistici come nel caso lucchese, legato al presidente del Senato", si legge nella lettera di Floriani e colleghi.
Secondo, l'università di Pisa corre seri pericoli dall'istituzionalizzazione della scuola lucchese. "Non c'è ormai alcun dubbio che Imt tenderà ad affermarsi come università autonoma, con un proprio corpo docente, con propri corsi di studio, anche di laurea specialistica, naturalmente anche questi eccellentissimi", denunciano i 19 docenti. E tutto ciò si pone in concorrenza con l'università di Pisa: "Non solo ci troveremmo a due passi delle versioni "eccellenti" - a numero chiuso e ristretto - dei nostri corsi di studio che avremo inopinatamente contribuito a creare, e che inevitabilmente farebbero percepire i nostri come corsi di serie B. Ma, ancora peggio, si potrebbe destabilizzare il quadro di partnership storica fra la nostra università, la Scuola S. Anna e la Scuola Normale", sostengono i 19 docenti pisani.


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