Il Tirreno-Lezioni, l'inizio è a rischio
Lezioni, l'inizio è a rischio Pesano la guerra dei ricorsi e il nodo dei "sissini" La protesta dei fuori ruolo potrebbe ritardare la prima campanella ...
Lezioni, l'inizio è a rischio
Pesano la guerra dei ricorsi e il nodo dei "sissini"
La protesta dei fuori ruolo potrebbe ritardare la prima campanella
FIRENZE. Prima il 30 luglio, poi il 26 agosto, i precari della scuola sono scesi in piazza, ma non è detto che la protesta degli insegnanti fuori ruolo sia finita e che la scuola, anche in Toscana, possa partire regolarmente tra pochi giorni.
Mentre negli ex provveditorati il lavoro è febbrile, le graduatorie dovrebbero essere completate nelle prossime ore, impazza infatti la guerra dei ricorsi e dei controricorsi per garantire un minimo di equità nell'assegnazione delle cattedre di supplenza, visto che ormai le immissioni in ruolo sono sempre più rare.
Anche in Toscana si lavora a ritmo serrato, ma neppure gli ispettori ministeriali se la sentono di assicurare che la scuola partirà senza scossoni.
Il fronte dei precari (vedi intervista in questa pagina) è bollente: la settimana scorsa una folta rappresentanza dei 194mila precari storici (docenti e non docenti) della scuola si sono infatti dati appuntamento davanti a Montecitorio per reclamare l'equiparazione di tutte le abilitazioni e norme di transizione che ristabiliscano da subito l'equilibrio sconvolto e immediate immissioni in ruolo da graduatorie riformulate.
Pietra dello scandalo la decisione del ministero Moratti di dare esecuzione il 23 luglio alle sentenze del Tar del Lazio che hanno sottratto i 18 punti che erano stati assegnati ai precari storici per compensare i privilegi (30 punti pari a due anni e mezzo di supplenza) concessi ai cosiddetti "sissini", abilitati all'insegnamento dai corsi delle scuole di specializzazione (Ssis).
I sindacati sono sul piede di guerra e chiedono immediati provvedimenti per regolamentare le assunzioni e per lo sblocco delle immissioni in ruolo: ci sarebbero infatti in tutta Italia 90mila posti vuoti disponibili.
Urge in ogni caso un provvedimento chiarificatore che metta fine al caos e all'incertezza prodotta dal fatto che prima si sono cambiate per sei volte le graduatorie in due anni e poi si sono bloccate le nomine in ruolo.
In questi ultimi giorni il governo ha messo a punto una bozza di ddl per il riordino dei meccanismi di reclutamento degli insegnanti che attribuirebbe 6 punti ai precari storici (vincitori di concorso e abilitati nelle sessioni speciali), una misura che dovrebbe riequilibrare la situazione tra storici e "sissini".